venerdì 2 settembre 2011


PSICOLOGIA



SIGMUND FREUD (1856-1939)

Alla fine dell’Ottocento la psicologia nascente identificava la sfera della psiche con quella della coscienza, che era capace di esercitare un dominio sugli istinti. Freud scoprì che la causa delle psiconevrosi deriva da un conflitto tra forze psichiche inconsce, che operano al di là della sfera di consapevolezza del soggetto, i cui sintomi non derivano da disturbi organici bensì dalla psiche. La scoperta dell’inconscio segna l’atto di nascita della psicoanalisi. 

INCONSCIO, PRECONSCIO E CONSCIOPer spiegare i fenomeni psichici bisogna tenere conto della distinzione tra un livello conscio ed un livello inconscio ed attribuire a quest’ultimo una azione causale sul primo.

Le motivazioni del comportamento umano, sia normale che patologico, hanno la loro collocazione nelle profondità dell’inconscio. La psiche è una realtà complessa che viene divisa da Freud in tre zone: il conscio, il preconscio e l’inconscio.
L’inconscio è una forza attiva, dotata di proprie finalità e operante con una propria logica, diversa dalla logica della vita cosciente. Esso comprende gli elementi psichici che sono mantenuti nell'inconscio grazie alla forza della rimozione, meccanismo di difesa psichico che rimuove dalla coscienza le nostre esperienze e i nostri pensieri spiacevoli, che provocherebbero angoscia se affiorassero alla coscienza. 

Il preconscio comprende l’insieme dei ricordi, rappresentazioni, desideri, insomma dei fattori psichici che, pur essendo momentaneamente inconsci, possono, in virtù di un piccolo sforzo, diventare consci.
Il conscio si identifica con la nostra coscienza, con la nostra attività diurna e consapevole; è fluida perché non siamo sempre perfettamente consapevoli di ciò che facciamo e vogliamo e di ciò che ci accade intorno. 

Metodi di indagine
Per forzare la barriera costituita dalla rimozione ed accedere all’inconscio, ricostruendo il passato rimosso e curare i disturbi la via di accesso è data da una cura con le parole, che analizza i sogni e usa il metodo delle libere associazioni. Al paziente, posto in uno stato di rilassamento, si chiede di dire tutto quello che gli passa per la testa, senza scrupoli di ordine religioso, morale, sociale, e senza omettere nulla. Lo scopo è quello di eliminare il più possibile le resistenze, quelle selezioni più o meno volontarie dei propri pensieri che sono messe in atto dal paziente. A volte però il fluire delle parole può avere un blocco improvviso, quando sta per emergere qualcosa che è stato rimosso. Compito dell’analisi è ricostruire ciò che non va e scoprirne le cause per riequilibrare le forze psichiche in conflitto.

Secondo Freud tra l’analista e il paziente si instaura una relazione affettiva chiamata transfert: sull’analista vengono proiettati stati d’animo ambivalenti di amore e di odio provati dal paziente. Grazie al transfert, il "nevrotico" è indotto gradualmente ad abbandonare le sue resistenze, ossia tutto quello che nei suoi discorsi e nei suoi atti gli impediva di accedere a quei conflitti psichici di cui non era conscio ma che producevano la sua nevrosi.

IL SOGNO
Il sogno rappresenta la via regia che porta alla conoscenza dell’inconscio nella vita psichica. Durante il sonno la censura, che durante il giorno era stata particolarmente attiva e non aveva permesso la manifestazione di quei contenuti psichici ritenuti inaccettabili per motivi morali o patologici, è indebolita: l’inconscio, con i suoi desideri rimossi, preme con maggiore intensità e produce tensioni.

Il sogno, presentando all’immaginazione come realizzati quei desideri inconsci, rende possibile lo scaricarsi della tensione. In questo senso il sogno è definito l’appagamento di un desiderio. Tale realizzazione avviene attraverso mascheramenti e deformazioni operati dalla censura (=meccanismo che blocca la realizzazione dei desideri), la quale, si ricordi, pur affievolita, non è mai del tutto scomparsa. lo scopo di queste deformazioni o stranezze è quello di rendere accettabile alla coscienza i contenuti rimossi. In ciò consiste il lavoro onirico. Ogni sogno ha un contenuto manifesto, che è quello che viene ricordato al risveglio (il racconto che possiamo fare del sogno); ed un contenuto latente, nascosto, che rappresenta il vero significato del sogno. 

La logica dei sogni è del tutto autonoma rispetto alle solite categorie spazio-temporali della vita cosciente. Per interpretare correttamente un sogno, Freud ha scoperto cinque regole: la condensazione (cioè la tendenza ad esprimere in un unico elemento più elementi collegati tra loro); lo spostamento (che consiste nel trasferimento di interesse da una rappresentazione ad un’altra); ladrammatizzazione o alterazione di situazioni; la rappresentazione per opposto, in cui un elemento può significare il suo opposto; la simbolizzazione, in cui un elemento sta al posto di un altro. Tenendo dunque conto di tutte queste regole, l’analisi può arrivare a decifrare il sogno, e ciò è particolarmente utile nel caso di pazienti nevrotici. 

Principio del piacere e principio della realtà
Alla base dei fenomeni psichici vi è il principio del piacere che ha la funzione di evitare il dispiacere e la sofferenza scaricando le varie tensioni e ristabilendo uno stato di equilibrio mediante l’appagamento dei desideri, soprattutto grazie a soddisfazioni sostitutive rispetto a quelle reali.

Questa situazione genera inevitabilmente disillusione; da ciò viene a costituirsi e ad operare un secondo principio, il principio di realtà, che cerca il soddisfacimento in relazione alle condizioni imposte dalla realtà anche se spiacevole. Il principio del piacere tende ad ottenere tutto immediatamente, mentre il principio di realtà può differire la soddisfazione in vista di una meta possibile, ritenuta più sicura e meno illusoria. La sublimazione consiste nel reagire positivamente ad una situazione spiacevole, in modo da ottenere un soddisfacimento anche se diverso da quello desiderato. 

Eros e Thanatos
Freud, accanto alle pulsioni sessuali, chiamate Eros, riconosce l’esistenza di una pulsione di morte, Thanatos, ossia di una tendenza distruttiva inerente alla vita stessa. Quando le pulsioni distruttive o di morte sono rivolte verso l'interno della persona, esse tendono all’autodistruzione, quando sono rivolte verso l’esterno assumono la forma di pulsioni di aggressione e di distruzione. Nella realtà psichica, le pulsioni si presentano spesso come ambivalenti, caratterizzate cioè dalla compresenza dei due principi di vita e di morte; anche la sessualità può presentare tale ambivalenza sotto forma di amore e di aggressività.
Es, Io e Super-Io
Freud individua tre istanze dell’apparato psichico che chiama Io, Es e Super Io. 

  • L’Es è il serbatoio dell’energia psichica, l’insieme delle espressioni dinamiche inconsce delle pulsioni, le quali sono in parte ereditarie ed innate e in parte rimosse e acquisite. L’Es è retto dal principio del piacere.
  • L'Io è retto dal principio di realtà e deve mediare tra le richieste pressanti dell’Es e quelle del Super Io (la “coscienza morale”, che si forma in seguito all’educazione e all’ambiente in cui si vive, e nasce al termine del complesso edipico).
  • Il Super Io agisce come giudice e censore nei confronti dell’Io (la percezione inconscia delle critiche del Super Io si esprime nel senso di colpa). 

1 commento:

  1. "Es, Io e Super-Io" sempre affascinante la mete umana, Freud ha scoperto un lato della mente umana affascinante e lo ha fatto quasi un secolo fa

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