venerdì 30 settembre 2011

Il mistero della cipolla


Chiunque abbia mai imbiancato casa sa quanto l'odore della vernice sia fastidioso, per non parlare del solvente per lo smalto delle unghie o anche delle cipolle tagliate di fresco. 
Una ricerca condotta dalle università del Colorado e del Maryland (Usa) ha svelato che dietro ai colpi di tosse o alla lacrimazione prodotta dalle sostanze irritanti c'è l'attività di specifiche "cellule chemosensoriali solitarie" (olfatto, gusto), abbondanti in prossimità delle cavità nasali di molti animali e, con tutta probabilità, anche dell'uomo. Impiegando tessuto nasale di topi esposto a irritanti, gli scienziati hanno infatti rilevato un aumento dell'attività elettrica di queste cellule e variazioni nella concentrazione di calcio tra le une e le altre, segno di un'accresciuta comunicazione intracellulare.
 Secondo i ricercatori, le cellule chemosensoriali solitarie agirebbero nell'uomo come sentinelle, avvisandoci quando abbiamo sotto il naso sostanze potenzialmente irritanti o dannose per l'organismo

Fuori la lingua!




Chi ci riesce?
Se non ci fosse, sarebbero dolori. E non solo perché la lingua, il nostro organo del gusto, è particolarmente sensibile. Ma anche perché la usiamo in continuazione e praticamente per tutto: ogni volta che mangiamo, comunichiamo, baciamo, degustiamo qualcosa (ma c'è anche chi se ne serve per "vedere" o suonare). Quanto conoscete su questa muscolosa propaggine nascosta dietro i denti? Entrate e lo scoprirete! C'è una schiera di "eletti", per cui è un gioco da ragazzi. E il gruppo di chi non ce la fa neanche se ci si mette d'impegno. Arrotolare la lingua, si legge spesso nei libri di scienze, è una "dote" naturale che dipende da caratteristiche ereditarie, in particolare da un singolo gene con due alleli (di cui quello dominante responsabile per la capacità di attorcigliarla). Tuttavia, non tutti gli esperti sono concordi nel ritenerla un tratto esclusivamente innato: alcuni bambini, infatti, sembrano capaci di apprendere col tempo questo trucchetto, mentre in coppie di gemelli omozigoti capita che uno dei due sia in grado, e l'altro no.


http://www.focus.it/25062010-1702-779-fuori-la-lingua_C9.aspx

5 buoni motivi per lui e 5 per lei per fare sesso

La top five delle buone ragioni

Per gli uomini
1. attrazione
2. è bello farlo
3. puro piacere fisico
4. è divertente
5. affetto



Per le donne
1. attrazione
2. puro piacere fisico
3. è bello farlo
4. affetto
5. amore



Queste sono invece le principali differenze, in una top 5 "unisex"

1. indossava un vestito provocante
2. volevo sentirmi "uomo"
3. volevo svuotare i testicoli
4. volevo sentirmi "donna"
5. aveva un bel corpo



E infine i motivi più insoliti e più rari, fortunatamente...

Per lui
1. mi ha offerto delle droghe
2. volevo trasmettere una malattia sessuale
3. volevo punirmi
4. volevo porre fine alla mia relazione
5. per noia



Per lei
1. volevo trasmettere una malattia sessuale
2. per soldi
3. per ottenere un aumento
4. per essere ammessa nel gruppo (iniziazione)
5. per noia



I motivi più insoliti (e rari) per fare sesso
Quando si dice "motivi insoliti" significa che sono i meno votati tra i 237 della classifica. Considerato il tenore dellerisposte, è una fortuna. «Ma ciò non significa che i motivi infrequenti vadano sottovalutati», scrivono i ricercatori. «Pensiamo ad esempio al voler trasmettere una malattia sessuale come l'herpes o l'Hiv: ha una carica distruttiva spaventosa. In conclusione», chiosa David Buss, «il perché le persone hanno rapporti sessuali è estremamente importante e raramente studiato. Sono in molti, anche tra gli studiosi, a credere che la risposta sia ovvia, ma non è così.» 

Torta di compleanno


Un cucciolo di panda gigante ospite dello Zoo di Madrid.
C'è chi adora i semifreddi e chi stravede per le crostate fatte in casa. Questo panda sicuramente gradirà la torta di ghiaccio e foglie di bambù confezionata dagli addetti dello Zoo di Madrid in occasione del suo primo compleanno. Il cucciolo e il suo fratellino sono infatti i primi due esemplari di panda gigante (Ailuropoda melanoleuca) nati con inseminazione artificiale al di fuori della Cina. A causa del basso apporto energetico fornito dal bambù, i panda trascorrono mangiando anche 10-12 ore al giorno. Le pareti del loro stomaco sono di conseguenza molto muscolose, per facilitare la digestione del materiale legnoso. E ricoperte di uno spesso strato di muco che le difende da eventuali schegge presenti nel "menù".

giovedì 29 settembre 2011

Arte della sabbia



I trucchi per diventare un architetto da spiaggia!



Giochi di sabbia
Non solo bagni e sole. Le spiagge di sabbia sono il perfetto fondale per costruzioni avveniristiche e pazze, per piste spericolate e castelli impossibili. Provateci, con l'aiuto del nostro multimedia.
Una moschea di sabbia, realizzata sulla spiaggia di Ocean City, Maryland (Usa). Spiagge composte da sabbie fini e grigie, con clima tendente al fresco umido, sono le più indicate per le costruzioni.
Una moschea di sabbia, realizzata sulla spiaggia di Ocean City, Maryland (Usa). Spiagge composte da sabbie fini e grigie, con clima tendente al fresco umido, sono le più indicate per le costruzioni.
C'è chi ritiene che la spiaggia sia solo un perfetto materasso, sul quale passare giornate dedicate al culto della pigrizia. Non sa cosa si perde: la sabbia infatti è un materiale ideale per giocare. C'è chi organizza campionati di salto in lungo, sfruttando il fatto che l'atterraggio è sempre morbido, e chi programma gare di puntino e crocetta, contando sul fatto di avere a disposizione una lavagna che grande quanto si vuole. Chi ha la fortuna di avere a disposizione delle dune di grandi dimensioni, può riciclare lo snow board, e surfare sulla sabbia. Nessuno però può fare a meno (e lo ha fatto almeno una volta in vita sua) di cimentarsi nella costruzione di piste da biglie e castelli di sabbia che, proprio per il materiale dal quale si parte, sono qualcosa di più che un passatempo.
Quando vediamo un castello di sabbia, non possiamo fare a meno di stupirci. Dal più semplice, quello ottenuto rovesciando il secchiello, al più complesso, con torri, archi e passaggi segreti, risulta difficile credere che un materiale come la sabbia, evidentemente incoerente, possa stare insieme. Un errore dovuto a una dimenticanza non trascurabile: il miracolo viene compiuto dall'acqua.
La forza dell'acqua. Il fatto che si costruisca solo con sabbia bagnata, non è casuale, e dipende proprio dalla presenza o meno di umidità. Ciò che permette la creazione di strutture, che in alcuni casi posso raggiungere una certa complessità, è infatti la forza di coesione. I materiali possono essere solidi o liquidi a seconda dell'intensità della forza con cui le molecole si tengono una vicina all'altra. Per quanto riguarda la sabbia, costituita principalmente di silicio, c'è forte coesione all'interno di ciascun granello (dove la struttura cristallina è stabile e mantiene rigidamente a contatto tra di loro atomi e molecole), ma scarsissima tra un granello e l'altro, al punto che quando sono tutti insieme si comportano proprio come un liquido, ovvero scivolano gli uni sull'altri e non hanno una posizione fissa. Se c'è il giusto grado di umidità però, si crea una forza di coesione che rende la sabbia un materiale edile perfetto.

Cara, vado un attimo in bagno






Chissà se questo ragazzo non si sente un po’… osservato, mentre fa pipì in compagnia di quattro avvenenti manichini in abiti succinti. Non siamo nella toilette di un locale a luci rosse, né in un pazzo albergo di Las Vegas, ma nel bagno di un normalissimo centro commerciale a Sao Joao da Madeira, in Portogallo. 
Dopo lo stupore iniziale, sembra che i clienti maschi si siano affezionati a questi strani gabinetti. Anzi, fanno la fila per entrarci, spinti da misteriose e impellenti necessità fisiologiche. Ma le mogli non stanno a guardare: mentre si rifanno il trucco nei servizi per signore sono “sorvegliate” da modelli aitanti e muscolosi (sempre finti, s’intende).

Ma che dolce questo coniglietto...guardate

Attento al cartelloooooooooo.....

mercoledì 28 settembre 2011

Lucio Battisti

Giovanni Paolo II





SOLO PER OGGI....


Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi
della mia vita tutti in una volta.
Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.

Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell'altro mondo, ma anche in questo.
Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.
Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando Dio, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così il silenzio e l'ascolto sono necessari alla vita dell'anima.
Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò. E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l'indecisione.
Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che l'esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo.
Solo per oggi non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell'Amore.
Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta la vita.
Papa Giovanni XXIII

COSTRUIRE




Chiudi gli occhi
immagina una gioia
molto probabilmente
penseresti a una partenza

ah si vivesse solo di inizi
di eccitazioni da prima volta
quando tutto ti sorprende e
nulla ti appartiene ancora

penseresti all'odore di un libro nuovo
a quello di vernice fresca
a un regalo da scartare
al giorno prima della festa

al 21 marzo al primo abbraccio
a una matita intera la primavera
alla paura del debutto
al tremore dell'esordio
ma tra la partenza e il traguardo

nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è
silenziosamente costruire
e costruire è potere e sapere
rinunciare alla perfezione

ma il finale è di certo più teatrale
così di ogni storia ricordi solo
la sua conclusione

così come l'ultimo bicchiere l'ultima visione
un tramonto solitario l'inchino e poi il sipario
tra l'attesa e il suo compimento
tra il primo tema e il testamento

nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è
silenziosamente costruire
e costruire è sapere e potere
rinunciare alla perfezione

ti stringo le mani
rimani qui
cadrà la neve
a breve
(Niccolò Fabi)
Già, la vita è costruire, ed è bello vivere delle emozioni, quelle forti. Le prime volte e le sorprese e i viaggi e il piacere. E le ultime volte, che segnino un traguardo o una sconfitta portano comunque con sé tutto il gusto di qualcosa che è compiuto. E dopo una fine c’è un inizio ancora…
Ma in mezzo, in mezzo c’è la vita. La quotidianità che forse troppo spesso non sappiamo apprezzare, vivere, amare.
In questa quotidianità sento i miei sensi amplificarsi e crescere. E ancora sognare, sognare, non la perfezione che io detesto, ma la gioia di piccole cose che non hanno bisogno di essere perfette per darti pace, serenità.
Come sentirsi vicini e non aspettarsi nulla dal domani, silenziosamente costruire l’oggi.

DIPINGEREI LA VITA



C’era una volta una bambina la cui passione era disegnare. Disegnare belle fanciulle con abiti sontuosi. Ovunque andasse portava con sé il suo quaderno, le sue matite colorate. E si metteva a disegnare, sempre. Non aveva molti amici perché aveva una malattia che spesso la costringeva lontano dalla scuola, e dai giochi degli altri bambini. Però cresceva con accanto due fratelli con i quali a volte giocava a cantare, col cucchiaio di legno in mano, la tenda che si apriva come un sipario. Sì, le piaceva tanto anche cantare. Un giorno quella bambina dovette rimboccarsi le maniche e diventare grande. Lasciò i giochi, le passioni, i suoi quaderni e si mise a lavorare per aiutare la sua famiglia. Ma dopo un anno la sua mamma la prese tra le braccia e le disse che non era giusto rinunciare a tutti i suoi sogni. Che doveva esserci una soluzione. E la spinse a provare, provare, provare. Allora la ragazza andò a fare un esame, c’era tanta gente e pochi sarebbero stati presi. Lei in alcuni momenti pregava di perdere. Perché aveva paura. Perché avrebbe dovuto allontanarsi da tutte le persone a cui teneva di più… ma l’esame lo superò e da lì si diede da fare, esame dopo esame, con le borse di studio e gli aiuti in tre anni quel pezzo di carta era conquistato a pieni voti. E poi? E poi quel che succese non lo capì più. Fu tutto un susseguirsi di eventi che la portarono ad oggi. Un po’ svuotata. Cercando di quietare quella bambina che aveva una passione che ha dovuto abbandonare per la concretezza. Cercando di non pensare a quando cantare la faceva sentire felice, piena di gioia.
Un giorno mi sveglio adulta, con inviti a feste dove la piccola me avrebbe tanto voluto partecipare e dalle quali quella che oggi è qui a scrivere fugge. Quel mondo incantato l’ha travolta e buttata via. Sono come una monetina che il distributore automatico della vita ricaccia giù. Prima o poi verrà il mio turno per essere accettata presa e ricambiata. Vorrei solo colorare la mia vita con colori più accesi, vivi, veri. Che mi emozionino come i disegni e i canti di un giorno lontano nel tempo…

martedì 27 settembre 2011

UNA STUPENDA LETTERA DI UN PADRE AL FIGLIO.




Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi … abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo.
Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose … non mi interrompere … ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finche’ non ti addormentavi. 
Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare … ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perche’ non volevi fare il bagno. 
Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso … dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire ….. la cosa piu’ importante non e’ quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti. 
Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi. 
Quando dico che vorrei essere morto … non arrabbiarti un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive. 
Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. 
Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te. 
Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te. 
Ti amo figlio mio

La nozione di Dio in filosofia

Cos'è Dio per te?


O..Cosa è il mistero? 


HO TROVATO MOLTO INTERESSANTI LE RISPOSTE DI ALCUNE PERSONE SULL'ARGOMENTO CHE HO LETTO IN INTERNET, LE PROPONGO ANCHE A VOI, COSA NE PENSATE????


Infondo è tipico affermare "solo Dio lo sà" ,quando ci si pone delle domande a cui non siamo in grado di darci una risposta..
Perchè? perchè Dio dal mio punto di vista è ciò che fornisce un senso ed un fine a tutte le cose..Dio è ciò che ci fà in massimo grado sognare..
E con sognare intendo sperare..
Insomma, la cosa la si può vedere in diversi modi, ma alla fin fine esso non evita mai di fare parte di qualche cosa o qualche natura che non sia l'ignoto per eccellenza..poichè è proprio l'ignoto che può fornire delle speranze di qualsiasi tipo..
Ma anche delle angosce..
L'ignoto ci attrae ma in egualmodo lo temiamo..
Non trovate sia cosi?
Come sperare in qualche cosa se si sapesse a priori che una qualche cosa debba necessariamente accadere?
Come si può avere fede se non si ha l'ipotesi della sua inesistenza?
Come si può amare senza la fiducia?
Cosa sia Dio comunque credo sia una domanda troppo generica.. 



Anche io ritengo che Dio sia un'entità nella quale la gente cerca di "aggrapparsi" per cercare/dare un senso alle cose ma soprattutto alla vita stessa.
Che cos'è Dio per te? Un'entità? Una forza? Il creatore di tutto ciò che esiste?
In filosofia si trovano diverse prove per dimostrare l'esistenza di Dio..tu credi in queste?
Io sinceramente credo in tutto ciò che ha un riscontro pratico, concreto, reale..come facciamo a sapere se Dio esiste? Abbiamo delle prove della sua esistenza? No! E' la fede e una forte credenza che portano le persone a dire che Dio esiste.
Dio rimane un mistero dell'esistenza!! Come si fa a provare che Dio esiste? Come si fa a provare che non esiste?
Alla seconda domanda si possono fornire diverse risposte:
Dio non esiste perché nessuno l'ha mai visto; perché non abbiamo mai avuto un contatto reale e diretto con lui ecc..
Secondo te è possibile affermare che Dio è il creatore di tutto ciò che esiste e che le persone sono una sorta di suoi figli? E' possibile asserire che Dio ha creato il mondo come se fosse suo figlio? Noi siamo figli di Dio?
Prima di dire se Dio esiste o no , a mio avviso è necessario in primis domandarsi chi è effettivamente Dio.. 



Guarda, io non sò se Dio esiste...Tutte l cosidette prove sull'esistenza di Dio non sono prove...sono state tutte confutate dalla filosofia stessa...Non sò se le sacre scritture in particolare o le religioni sono solo frutto di una grandissima saggezza espressa talvolta simbolicamente o metaforicamente umana o operato divino....
Sta di fatto che a prescindere da ciò..Mi domando come tu possa credere che bisogna provare l'esistenza di dio per credergli e aver fede..Io trovo tutto ciò davvero assurdo e ridicolo! Ma anche in ambito umano..come potrebbero esserci rapporti personali senza la fiducia?
Potremmo fidarci di qualcuno se dovessimo raziocinarne i suoi comportamenti?
Cioè non ci vedremmo piu il bello..non proveremmo nemmeno piu gioia etc etc..
Se all'umanità fosse possibile scoprire l'esistenza di Dio, allora diverrebbero tutti degli ottimi credenti di fronte all'evidenza..E come potrebbe amarci e come potremmo amare quel dio per questo?
Non credi che nei rapporti con le persone cio sia la stessa cosa?
Ad esempio se io devo chiedere un favore ad un mio amico:
Mi aiuti ad imbiancare casa?
Vuole dire che ho fiducia nel credere che esso sia disponibile al darmi una mano..Io ovvio che a priori questo non lo so con certezza..
Se lui me la darà, allora ne sarò felice perchè quell'aspettativa e quell' giudizio che avevo è coerente etc etc..se la negherà me ne rattristerò un po..Ma se invece piuttosto che chiedere avessi costretto?
Vieni a darmi una mano altrimenti uccido le persone a te piu care etc etc..
Potremmo davvero gioire che questo personaggio sia disposto ad aiutarci?
avremmo costruito un rapporto di fiducia o servile?perchè è bello l'uno piuttosto che l'altro?
e io ci vedo sempre quella soddisfazione che ti dicevo..
e credo che infondo con Dio sarebbe la stessa cosa capisci..
tuttavia dio è trascendentale...
Noi ragioniamo con la nostra mente e se iniziamo a indagare riguardo a dio con essa, allora lo renderemmo umano...e per definizione Dio non lo è..
ad esempio:
Se Dio è onniscente, onnipotente etc etc..e io mi dovessi domandare:
Può Dio creare qualche cosa che non sia in grado anche di distruggere?
Che risposta potrai darmi? 

Come si fa a credere a una cosa di cui non sappiamo neppure se esiste, come è fatta, qual'è la sua natura, se è buono o cattivo ecc... Ritengo che non si può paragonare la fede alla fiducia, sono due cose completamente ontologicamente divergenti.
Fede è credere in qualcosa (es. Dio). Per quanto concerne la validità della fiducia si può "testare". I rapporti umani si basano sulla fiducia, ma questa può anche essere messa alla "prova". La fiducia è alla base di qualsiasi rapporto umano ma alcune volte si perde proprio perché si può constatare che le cose non stanno effettivamente come uno pensava e credeva. Da qui la perdita di fiducia nei confronti di una determinata persona!!!
Tu che cosa ne pensi a proposito? Secondo te le prove per dimostrare l'esistenza di Dio servono a qualcosa? Sono completamente inutili?





Nulla a questo mondo è inutile...Inutile è forse il credere che possa essere così..Senza dubbio sono serviti alla storia della filosofia come esempi di ragionamenti errati...o saranno serviti a coloro che li hanno utilizzati..Non si possono paragonare la fede e la fiducia dici?
E perchè sono sinonimi fra loro?
Certo una può essere messa alla prova..
l'altra meno...
ma tu puoi mai...e ti prego di provare a rifletterci molto bene..
Puoi mai rapportarti con un'altro essere umano avendo la CERTEZZA di avere ragione avendo messo alla prova come dici tu una persona?
O quel mettere alla prova non è nient'altro che giudizio che esprimi riguardo a qualcuno?
Ad esempio si prendano i giudizi per eccellenza..Quelli che esprimodo i cosidetti giudici nel condannare una persona come colpevole o meno..
Una persona è vero può avere ucciso..
Ma come si può stabilire se dietro vi è stata davvero la volontà o meno?
Insomma capisci cosa ti voglio dire?
Che alla fin fine ci si fida del proprio giudizio e mai di ciò che dice l'altro..
ma la certezza non si può mai avere proprio per questa ragione..

Secondo te in che senso fede e fiducia sono sinonimi?
Come fai ad avere fiducia in Dio? 




Secondo me in ambito religioso/teologico si può parlare di fede ma non di fiducia!
Come puoi sapere se davvero esiste Dio? Non si potrà mai provare la sua esistenza. Tu ti fidi di una determinata persona (ad esempio credi che ciò che asserisce è verace, ma mettiamo il caso che la persona che ami una sera ti dice che non può venire a casa tua perché non sta bene....; se ti fidi assolutamente non vai a verificare ma spinta dalla non sicurezza e da diversi elementi decidi di andare a verificare e scopri che quella persona era ad esempio in un pub con la sua compagnia). Dall'esempio che ti ho appena fatto emerge che tu puoi avere fiducia e questa può essere confermata/convalidata dai fatti.
Invece il discorso su Dio, a mio avviso è diverso...: come fai a "fidarti" di Dio? Si può parlare di fiducia???
Che cosa ne pensi a proposito?



Io non credo che per ricevere delle conferme sia cosa cosi semplice...
Perchè riprendendo l'esempo ipotetico che noi stiamo in qualche modo portando avanti..
Io potrei andare dalla ragazza in questione che si trova nel pub con le amiche, prenderla in disparte e chiedergli:
Perchè mi hai mentito dicendo che stavi male?
E se lei mi rispondesse che aveva preso questo impegno già da tanto ma che pensava che se mi avesse detto la verità mi sarebbe dispiaciuto perchè avrei pensato che preferiva frequentare le amiche piuttosto che mè?
Cosa dovrei pensare?
Mi ha mentito perchè non mi voleva vedere e non gli frega nulla di me?
Oppure mi ha mentito perchè gli dispiaceva il fatto di dirmi che avrebbe preferito uscire per questa volta con la sua compagnia?
Insomma...non si può mai sapere se una persona mente o meno...Non ci è possibile scoprire quale sia stata effettivamente la volontà di un personaggio a meno che questa Ce lo confessi esplicitamente..
Allora si che abbiamo una prova credo io..
Ma come potremmo essere amati da qualcuno se continuassimo a seguirla a starle addosso in una maniera tale?
Cosa potrà mai pensare la ragazza in questione?
Lui non si fida di me..
Ma la prova, implica la non fiducia..
Ed è ciò che metto in correlazione con la fede capisci?
Ora ti chiedo...Puoi amare qualcuno che non si fida di te? 


domenica 25 settembre 2011

Interpretazione segnali stradali: corso

Henry Cartier Bresson



Uno scatto talmente iconico da aver scaturito una versione lego della foto 
di Henry Cartier Bressons , in questo buffo scatto del 1954





Henry Cartier-Bresson è stato soprattutto un fotografo-poeta,
capace di raccontare attimi di vita intensi,
un'intera storia con un solo scatto.
La sua macchina fotografica: la mitica Leica I.




Attraverso il suo obiettivo abbiamo visto i primi fotoreportage nell'Unione Sovietica del dopo-guerra,
 i Sassi di Matera,
mille ritratti per le vie del mondo.





”Quando guardo le opere di Henri Cartier-Bresson
 mi meraviglio ogni volta di come egli abbia incontrato situazioni così pregne di senso e così  incredibilmente intense.
 Le sue sono epifanie avvenute su un orizzonte comune tutti noi,
 colto dal suo occhio di poeta; questo mi incoraggia, mi giuda,
 mi rende ancora più vicino alle sue opere straordinarie”.
Yves Bonnefoy








Mapplethorpe Robert





mercoledì 21 settembre 2011

Conoscere se stessi per vivere in armonia con l’universo

Antony De Mello, filosofo e psicologo, raccontava di una donna che in punto di morte, ebbe la sensazione di trovarsi di fronte al torno di Dio.
Una voce, le chiese: ”Chi sei?” “sono la moglie del sindaco!”,
”Non ti ho chiesto di chi sei moglie, ma chi sei tu”.
“Sono una maestra di scuole!
“Non ti ho chiesto che lavoro fai, ma chi sei tu?” “Sono una cristiana!”
“Non ti ho chiesto di che religione sei, ma chi sei tu?”. “sono una che andava tutti i giorni in chiesa e aiutava i poveri e i bisognosi!” “non ti ho chiesto quali virtù praticavi, ma chi sei tu?”
Naturalmente la donna non superò l’esame per entrare in Paradiso e fu rimandata sulla terra.
Uscendo dal coma, con le dovute cure mediche guarì. Rifletté per un po’ su quanto aveva vissuto e quando ebbe consapevolezza di sé, cambio totalmente il suo modo di vivere.
La sua vita non fu più uno stretto sentiero ma una pianura aperta dove confluivano tante strade.
Capì che la vita rassomiglia ad un uccello che non lascia traccia del suo volo nel cielo: noi non siamo l’identità che ci siamo dati…la verità che ci fa liberi è di solito quella che non vorremmo udire.
Finalmente aveva scoperto che quando affermava che un cosa non era vera, molto spesso ciò significava che non le piaceva.
L’esperienza le aveva insegnato che per conoscere le cose bisognava essere colti.
Per conoscere gli altri occorreva diventare saggi.
Per conoscere se stessi bisognava essere illuminati.
Essere illuminati è una sfida che ha il fulcro nello sviluppo dell’interdisciplina creativa, capace di aiutare l’uomo diventato un arcipelago in movimento, aggregazione transitoria, connessione plurima...
(A.:De Mello, La preghiera della rana)

La riflessione suggerita dal nuovo millennio sulle condizioni dell’umanità mette in evidenza poche luci e molte ombre. Sviluppo tecnologico sempre più inquinante, malessere sociale e degrado relazionale non si fermano. Bombardamenti mass mediatici insultano l’anima e veicolano un sentimentalismo privo di valori. I più confondono sentimenti con sentimentalismo. Non si desidera il sentimento. Mancano i linguaggi dei sentimenti. Si scavalcano gli affetti con la strategia dell’usa e getta. Si raggelano le relazioni. Scarseggiano i filtri educativi. Ci ingozziamo di spazzatura psicologica. Ci sono tre domande a cui non si vuole rispondere: “Che valore ha la vita? Perché vivo? Chi sono?” Dare una risposta significa smettere di rimanere nell’ambiguità, spiazzare il nostro infantilismo, prendere la vita totalmente nelle nostre mani e avere il coraggio di diventare imprenditori del nostro destino. Tutti crediamo di saper vivere e di conoscerci, mentre in realtà tiriamo avanti.
Conoscersi dipende dall’arte di essere naturali senza dimenticare che la conoscenza del mondo interiore è diversa dal mondo esteriore. Riflettere non è la stessa cosa che osservare. Montale scrive che il mondo esteriore è più aggressivo rispetto alla dinamica del mondo interiore e che per avere consapevolezza di se occorre equilibrare questo grande dislivello. Come? mediante l’esperienza del reale che, all’inizio è sempre una spiegazione genetica, ma, poi, si va arricchendo attraverso i vari vissuti che si influenzano reciprocamente e talvolta, avvicinandosi troppo, generano conflitti.
La conoscenza di sé, proprio come il cibo, è influenzata dal piacere, dalla simpatia, dall’odio, dal fastidio. Quindi apprendere vuol dire mettere dentro di sé conoscenze e consapevolezze appaganti e gratificanti. Digerire il cibo della mente senza anoressie o bulimia. Capire qualcosa di noi comporta un atteggiamento mentale come quando si cerca di capire una poesia o di interpretare il quadro di un’artista. Per comprendere la nostra identità dobbiamo sognare ad occhi aperti e chiusi, dobbiamo favorire l’emergere delle emozioni, dei sentimenti, delle passioni, delle immaginazioni delle fantasticherie, dell’abbandono ai ricordi. Dobbiamo far dialogare i due emisferi del cervello e far loro imparare a prestarsi ascolto; dobbiamo far incontrare il coscio e l’incoscio per fargli parlare la stessa lingua, dobbiamo togliere la confusione dal generatore della nostra energia vitale quando si incontrano pulsioni, sentimenti e ragionamenti e fare emergere l’Anima. Per Hilman l’Anima è il luogo della sorgente dove si costruiscono l’albero delle emozioni, la ragione e la follia. Sentire la voce dell’anima significa guardare dentro di noi e visitare le contrade del nostra panorama interiore, e mettere tra parentesi la propria storia contingente e lasciare errare il proprio spirito in un piacevole volo libero tipico del sogno. La dimensione spirituale delle immagini dell’anima perfeziona l’idea di realtà.
Non ha senso desertificare la propria storia. Anche quando sembra che il mondo vada in frantumi, occorre sempre ricordarsi di essere una persona sorprendente: un uomo/donna forte che sa badare a se stesso. Un uccello non ha bisogno di prendere lezioni per imparare a costruire il nido, né deve frequentare corsi di volo per imparare a spostarsi nel cielo. Tutti gli animali possiede l’istinto alla vita, ma gli uomini hanno qualcosa in più: l’immaginazione creativa, la grande sorgente dell’attività umana, la forza che va sempre nella direzione giusta, la guida che conduce sempre ad un solo scopo: vivere.

Fiducia


Nella vita una delle cose a cui si da’ piu’ importanza è la fiduca degli altri, e il giorno in cui viene a mancare, ovviamente da parte di una persona a cui si teneva, ci si sente perduti. E’ una sensazione molto brutta perche’ ci si sente colpevoli e abbandonati allo stesso tempo, ci si sente di colpo soli di quella solitudine che prende lo stomaco. Poi piano piano si rimettono i cocci insieme e si cerca di recuperarla pero’ spesso ti rendi conto che come fai non ci riesci, che quella cosa che hai perso in un minuto non bastano mesi per recuperarla e forse non ce la farai mai.
Ogni volta che pensi di essere riuscita a riaverne almeno un po’, una battuta o un semplice commento ti fanno capire che non è cosi’, che l’altra persona ti guarda con sospetto, allora pensi che è meglio lasciar perdere che tutto questo porta solo dolore sia a te che all’altra persona, perche’ è chiaro che se è doloroso per chi subisce la mancanza di fiducia è forse peggio per chi non riesce a fidarsi, per chi forse ci prova ma c’è sempre li’ il demone della paura che ti facciano ancora male, che ti mentano, che ti accoltellino alle spalle. Provi a chiudere a dire che quel che è stato è stato pero’ quella persona ti manca, ti mancano i suoi modi, le sue parole, la sua presenza pero’ la vita continua e si va avanti. Poi un giorno, per caso ti capita di riparlare con questa persona, e ti rendi conto che quella persona è cambiata, ma parlandoci capisci di essere cambiata anche tu che quello che è stato è davvero stato e che ora c’è un nuovo modo di porsi rispetto all’altro. Capisci anche che l’altra persona non solo ti raccontata cose di se che a nessun’ altro direbbe ma che negli occhi è tornata la fiducia, e pensi che come tu hai letto in lui che è cambiato lui ha letto nei tuoi che ora dentro di te c’è solo sincerita’. E’ come rinascere a nuova vita sentire che ti è stata concessa un’altra possibilità , senza compromessi. Vorresti dirgli grazie ma sai che l’unico grazie è solo continuare a essere sinceri, a stare in ogni caso dalla sua parte e anche accettarlo per com’è, difetti compresi e sai che lui fara’ altrettanto. Di quello che sara’ domani nessuno lo sa pero’ una cosa è certa quando due persone ne passano cosi’ tante e finiscono per essere sempre insieme dentro saranno cosi’ ricche da affrontare tutto quello che la vita vorra’ dargli. La sola cosa di cui sono convinta è che se la vita li separera’ una parte di loro sara’ destinata a restare sempre sola perche’ nessuno riuscirà mai a prendere quella parte di anima che apparterrà sempre all’altra persona.

lunedì 19 settembre 2011

Un esopianeta con due SolI



Un gruppo di astronomi statunitensi ha annunciato ieri la scoperta di un nuovo pianeta extrasolare che orbita intorno a due stelle. Il singolare sistema planetario è stato individuato grazie all’analisi delle complesse variazioni di luminosità e di eclissi delle stelle rilevato dall’osservatorio spaziale della NASA Kepler, che sta monitorando più di 150.000 stelle che occupano 105 gradi quadrati di cielo in direzione delle costellazioni del Cigno e della Lira.
Per poter giungere alla conclusione che si trattava di un singolare sistema planetario, i ricercatori hanno avuto bisogno di un supplemento di informazioni che hanno ottenuto grazie all’uso del Tillinghast Echelle Spectrograph (TRES) montato sul telescopio da 60 pollici dello Smithsonian Astrophysical Observatory (Tucson, Arizona). E’ stato così possibile scoprire che le due stelle orbitano attorno al comune centro di massa ogni 41 giorni a una distanza media di circa 34 milioni di km e che la più grande ha un colore arancione, mentre la più piccola rossastro.

Rappresentazione artistica del pianeta extrasolare Kepler-16b e delle due stelle attorno a cui orbita. NASA/JPL/Kepler
Il nuovo pianeta extrasolare, denominato Kepler-16b, ha dimensioni simili a quelle di Saturno, è infatti un pianeta gassoso che ha una massa pari a un terzo e un diametro pari a tre quarti di quelli di Giove. Compie un’orbita quasi circolare della durata di 229 giorni intorno al sistema binario, un periodo di rivoluzione simile a quello di Venere.
Sistemi stellari doppi che ospitano un pianeta erano già stati individuati, ma questa è la prima volta che viene scoperto un esopianeta che non orbita attorno a una delle due stelle,ma a entrambe. Le due componenti che formano il sistema Kepler-16 sono più piccole e più fredde del Sole, con una massa, rispettivamente, del 20 e 69% rispetto a quella della nostra stella.

L'orbita di Kepler-16b attorno al sistema binario confrontata con le orbite di Mercurio e la Terra. NASA/JPL/Kepler
Kepler 16-b si trova ad una distanza dalla Terra di circa 200 anni luce in direzione della costellazione del Cigno. Considerando la luminosità delle due stelle attorno a cui orbita e la distanza a cui si trova da loro il nuovo esopianeta, la temperatura sulla sua superficie dovrebbe essere intorno ai -100 °C, condizioni quindi non adatte a qualche forma di vita.
Si può quindi affermare che, ancora una volta, quello che era fantascienza è diventato realtà: un pianeta che, proprio come il pianeta Tatooine del famoso film “Guerre Stellari”, orbita attorno a due Soli.