martedì 4 ottobre 2011

Il proverbio dice:

Donne al volante


… pericolo costante.


Premetto che non è farina del mio sacco quello che leggerete, ma quello che ho trovato sul web ed ho trovato anch'io un tantino esagerato....



Così recita un adagio popolare in merito alla tendenza innata nelle donne a non saper usare un mezzo su ruote o a motore.


Non importa se il carrello della spesa, il passeggino, il TIR, l’auto o l’Apetta 50; le donne non posseggono affatto alcuna abilità alla guida!


Questo è un luogo comune, un’opinione generale e come molte di esse, ha un fondo di verità.


Ma partiamo dall’inizio, ripercorrendo la storia dagli albori della civiltà umana.
L’uomo e la donna entrano in scena sul pianeta terra. La donna manda all’aria i piani del Creatore al primo giorno di vita e l’uomo ne paga le conseguenze. Ricordate? Avrebbe dovuto coltivare la terra con le proprie mani in mezzo a rovi, spine etc.


La prima coppia costruì una piccola capanna proprio fuori il giardino dell’Eden, sopra una collinetta, e arare quel terreno era più faticoso che mai! Cosi “l’uomo” inventò la ruota! Andò di corsa da sua moglie per condividere il magico ausilio e lei, fredda come le lame di Freddy Krueger in Nightmare, da’ una spinta alla ruota facendola rotolare giù dalla collina dritta dritta sulla loro nuova capanna! Da lì in poi, l’uomo capì che donne e ruote devono stare lontane!
La civiltà avanza e si palesa la necessità di creare un mezzo di trasporto. C’erano i cavalli, ma siccome le donne vi si sedevano sopra come su un divano ed a farle salire ci doveva pensare sempre l’uomo, con ernie che schizzavano da tutti i lati, i cavalli rimasero importanti per il trasporto di persone, mezzi e materiale, ma non certo per le donne.
E l’uomo inventò la carrozza. Per un po’ andò più che bene, ma poi … innanzi alle lamentele della donna in merito all’insopportabile odore proveniente dalle natiche dei cavalli, l’uomo si mise giù ad inventare la bicicletta.
Dapprima a due ruote, ma dopo aver visto la sua compagna intenta a frenare con le nocche, ha inventato la “draisina” ma con una ruota in più … un triciclo va’. Un mezzo, guarda un po’, che i nostri piccoli maschi, sanno guidare ancor prima di saper camminare!
Ma anche qui la donna ha trovato una scusa per “invitare” l’uomo ad escogitare un nuovo e più comodo mezzo di trasporto.
Creò la motocicletta! Devo ammettere che in questo caso l’uomo è stato un tanti nello tardo, perché … si, insomma, lei non sapeva stare in equilibrio su una bici figurati su una bici a motore.
Anche qui, infatti, ecco sopraggiungere l’atrocità con cui una donna si appresta ad usare un veicolo.
Ci metteva venti minuti per salire sulla moto, con tanto di cavalletto. Doveva aggiustare la gonna, guardarsi allo specchietto, mimare posture maschili ed infine, con il cavalletto ancora su, spalancare il gas catapultandosi all’indietro e sbattendo ferocemente la nuca sulla fredda strada!
“Non ce n’è!” esclamò l’uomo, e così, costretto di nuovo ad un’altra intuizione, tirò fuori dal cilindro niente di meno che il Sidecar. Una moto, guidata da un uomo, ma che accanto aveva una sorta di bara (preludio forse di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco), dove LEI potesse comodamente sedersi SENZA TOCCARE NIENTE! Ma non tutte le ciambelle riescono col buco, ed ecco a voi la passeggera poggiare avambraccio e mano sinistra sulla marmitta incandescente, lanciando un urlo terrificante e facendo sbandare la nuova invenzione su un chiosco di angurie!
Sembrava proprio di essere in un vicolo cieco ed all’uomo balenò un pensiero in testa: “… sta a vedere che è un segno dal cielo per farmi capire che lei non deve muoversi di casa!”
Scartò il pensiero … peccato!


Arriviamo così all’automobile.


Ma in questo caso, almeno allora, guidarla era prerogativa maschile. Non era una questione di discriminazione, ma di sicurezza Nazionale!
Ma poi, i tempi cambiano, e le case automobilistiche capirono subito che se avessero costruito un auto più piccolina, quindi più facile da parcheggiare, meno complicata, quindi con motori semplicissimi, e più “carina”, avrebbero potuto destinarla anche ad un pubblico femminile che intanto si stava via via emancipando sempre di più!
Quindi in Italia, in una ipotetica famiglia medio borghese, c’era il papà che guidava la “Mirafiori” (per chi non la ricorda, era una macchina molto grande, spaziosa, potente e superaccessoriata della FIAT) e la mamma con la 126!
Ci sarà stata una dannata ragione???


Oggi viviamo nella piena evoluzione di questo ultimo ritrovato pensato e creato dall’uomo per la donna. Chissà se in fondo, tutto questo complesso e faticoso lavoro per regalare alla donna un mezzo idoneo ai suoi spostamenti, non sia stato motivato dall’innato desiderio di vederla andare via lontano per sempre!!! Mah!
Ed eccoci quindi arrivati ai nostri giorni, dove abbiamo piccole auto capaci di parcheggiarsi da sole. Già … il parcheggio, questo sconosciuto!
Se vedete un auto che occupa tre posti, potete scommetterci che è di una donna.


Proprio ieri al supermercato arrivai con la mia auto nel parcheggio e con stupore vidi che c’erano molti posti liberi. Pensavo fosse iper-affollato considerato il giorno prefestivo, ma vista l’ora …
Arriva la solita donna al volante della sua modernissima scatoletta di latta … ma tanto figa, che parcheggia in doppia fila, nonostante i molti posti liberi. Ed io, bastardo che non sono altro, le ho detto: “… va bene che è una donna, ma lo faccia almeno per farci credere che sapete guidare!” Non immaginate nemmeno quante me ne ha dette! E’ stata un’esperienza … come dire … rivitalizzante!


Che poi, potrebbe anche essere che le donne sappiano posteggiare un auto correttamente e dentro le strisce delineate, ma NON LO FANNO MAI!!!!!!!!!
Non ci sono scuse.


Le donne non hanno una visione corretta del traffico, dell’attività motoria, delle regole che ci permettono di circolare in sicurezza e di null’altro in materia di locomozione.


Il rapporto tra la donna e la sua auto è molto diverso da quello di un uomo e la SUA auto.
La donna lava la macchina solo se deve andare a un matrimonio … o meglio, se la fa’ lavare!
I “livelli” per una donna sono aramaico antico. Se non ci fossero i benzinai sarebbero capaci di mettere il gasolio alla loro auto a benzina! Aprono gli sportelli con una foga spaventosa, manco fossero rimaste imprigionate all’interno. Cambiano l’olio all’auto solo quando accendendola vedono trucioli di metallo venir fuori dal cofano.


Insomma … adesso non venite a dirmi che voi siete tutte delle “pilotesse” nate.
Quando guidate, voi donne fate mille altre cose. Vi pettinate, vi rifate il trucco, TELEFONATE, bevete l’acqua che elimina l’acqua, e tanto altro.
Voi donne siete distratte, matte, girovagate nei parcheggi come proiettili impazziti pur sapendo che si deve procedere a passo d’uomo … già! A passo “d’UOMO”! Non di donna, per carità, sai che disastri!


E i carrelli della spesa???
Ma che diavolo vi costa accostarli da una parte? Perché li lasciate sistematicamente in mezzo alla corsia e di lato per giunta???
Quando sono in un parcheggio e vedo una donna che cerca un posto mi si raggela il sangue. Percorrono decine di metri guardando solo da un lato della strada. Dall’altra parte potrebbero arrivare dodici mandrie di elefanti indiani e loro non se ne accorgerebbero nemmeno!


Molte di voi adesso, a sostegno della vostra tesi secondo cui siete molto abili alla guida, sfodererete di sicuro la solita menata che vi vede patentate da 20 anni ma non avete mai fatto un incidente … già, perché sono stati abili gli uomini a schivarvi … sennò!


Dai … ammettetelo, anche se non è il vostro caso, tendenzialmente la donna alla guida di un mezzo è pericolosissima. Lo dicono le statistiche, ci sono ricerche che hanno fatto storia e sulle quali si poggiano le compagnie assicurative di tutto il mondo, ci sono i dati ed un intero mercato globale che tacitamente assegna alla donna l’etichetta di imbranata totale alla guida! Internet è piena di video che attestano la totale incapacità femminile al volante.

1 commento:

  1. ma non è vero! le persone imbranate al volante stanno da entrambe le parti, si trovano donne bravissime alla guida molto più di certi maschi che si atteggiano come provetti piloti.
    Non sono d'accordo con quanto è stato scritto

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