mercoledì 26 ottobre 2011

Messaggio di Mahatma Gandhi


Il messaggio che il Mahatma ci lascia è molto attuale e la storia contemporanea, purtroppo, continua ad essere macchiata dalla guerra e dalla violenza.

Mohandas Karamcand Gandhi, detto il Mahatma (cioè 'grande anima'), è considerato l'apostolo della 'non violenza', l'inventore della disobbedienza civile'. Il suo insegnamento ha valicato i confini dell'India, dove Gandhi è nato e vissuto, e si è diffuso nel mondo intero, influenzando tutti i movimenti pacifisti. Un esempio: il 'leader' nero Martin Luther King, americano, assassinato a Memphis nel 1968, era un seguace del Mahatma. La meta di Gandhi era duplice: da un lato, ottenere l'indipendenza per il suo paese, dall'altro lato combattere le grandi differenze sociali che avvelenavano il suo popolo. La popolazione indiana, infatti, era divisa in caste: una piramide al cui vertice stavano i notabili, i potenti e la cui base era rappresentata dai 'paria', gli intoccabili, considerati una sottospecie umana. Si può dire che entrambi i traguardi che Gandhi si era prefissati siano stati raggiunti, ma sono stati necessari anni di lotte, di sofferenze, di preghiere e di rinunce. Gandhi nacque a Porbaudar il 2 ottobre 1869. Era figlio di un funzionario statale e visse i primi anni come si addiceva a un giovane della sua condizione: studiò, frequentò le scuole superiori, si laureò a Londra (l'India era allora una colonia inglese e soltanto un'università inglese poteva assicurare un insegnamento prestigioso).


Gandhi, “piccolo grande uomo”, riesce con le sue sole forze, a sconfiggere il potente Impero britannico e a realizzare il suo grande sogno dell’indipendenza per il suo paese. 
Come?
Con la forza sbalorditiva della nonviolenza, del boicottaggio pacifico, della resistenza passiva e della ricerca della Verità (Dio).
Come possiamo rendere attuale Gandhi? 
Come possiamo essere anche noi portatori di pace?
Gandhi dimostra che la forza di un singolo uomo può diventare la forza di un popolo intero. 
Non dobbiamo quindi disperare se ci sembra che poteri superiori vogliano decidere per noi e armarci la mano.


Gandhi stesso, con le sue parole, ci incoraggia a “cercare … la propria strada e … seguirla senza esitazioni” e a “non avere paura”. 
Rivolgendosi a ciascuno di noi aggiunge: “…affidati alla piccola voce interiore che abita il tuo cuore e che ti esorta ad abbandonare …, tutto, per dare la tua testimonianza di ciò per cui hai vissuto e di ciò per cui sei pronto a morire” (The Bombay Chronicle, 9 agosto 1942).

Rispondere al male con il bene – fu il principio guida di Gandhi:

“Per una scodella d’acqua,
rendi un pasto abbondante;
per un saluto gentile,
prostrati a terra con zelo;
per un semplice soldo,
ripaga con oro;
se ti salvano la vita,
non risparmiare la tua.

Così parole e azione del saggio riverisci;
per ogni piccolo servizio,
dà un compenso dieci volte maggiore:

Chi è davvero nobile,
conosce tutti come uno solo
e rende con gioia bene per male”.



1 commento:

  1. l'insegnamento di Gandhi è ancora attuale e non è per nulla invecchiato. Molti governati dovrebbero fare tesoro delle sue parole.

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