mercoledì 31 agosto 2011
Papà licenziato e il bimbo se la ride
Il video di questo bambino potrebbe essere consigliato come un ottimo antidepressivo, da guardare nei momenti di tristezza o per divertirsi in pochi minuti. Il piccolo ha una risata molto contagiosa che si attiva quando gli viene mostrata la lettera di licenziamento del padre. Anche quando la carta viene distrutta in mille pezzi il cucciolo d'uomo non può non sorridere.
martedì 30 agosto 2011
Vorrei essere stata soltanto un granello di sabbia della forza di quella piccola grande donna, ma soprattutto vorrei avere la dolcezza e l’amore che riusciva a trasmettere e la sua grande umanità. Se si pensa che non aveva niente, ma solo la forza della sua volontà, noi, che abbiamo tanto, ci sentiamo piccoli di fronte a questa donna. Lei così piccola aveva un sorriso e degli occhi così buoni che incantavano.
Si definiva una piccola matita nelle mani di Dio. E le sue parole sono davvero sublimi, ogni tanto mi piace ricordarla.
L’ostacolo più grande? … La paura;
La cosa più facile? … Sbagliarsi;
L’errore più grande? … Rinunciare;
La radice di tutti i mali? … L’egoismo;
La distrazione migliore? … Il Lavoro;
La sconfitta peggiore … Lo scoraggiamento;
I migliori professionisti? … I bambini;
Il primo bisogno? … Comunicare;
La felicità più grande? … Essere utili agli altri;
Il mistero più grande? … La morte;
Il difetto più grande? … Il malumore;
La persona più pericolosa? … Quella che mente;
Il sentimento più brutto? … Il rancore;
Il regalo più bello? … Il perdono;
Quello indispensabile? … La famiglia;
La rotta migliore? … La via giusta;
La sensazione più piacevole? … La pace interiore;
L’accoglienza migliore? … Il sorriso;
La miglior medicina? … L’ottimismo;
La soddisfazione più grande? … Il dovere compiuto;
La forza più grande? … La fede;
La cosa più bella del mondo? …L’AMORE…..
(Madre Teresa: “da ricordo e messaggio”)
Si definiva una piccola matita nelle mani di Dio. E le sue parole sono davvero sublimi, ogni tanto mi piace ricordarla.
IL GIORNO PIU’ BELLO?… OGGI
(di Madre Teresa di Calcutta)
Il giorno più bello? … Oggi;L’ostacolo più grande? … La paura;
La cosa più facile? … Sbagliarsi;
L’errore più grande? … Rinunciare;
La radice di tutti i mali? … L’egoismo;
La distrazione migliore? … Il Lavoro;
La sconfitta peggiore … Lo scoraggiamento;
I migliori professionisti? … I bambini;
Il primo bisogno? … Comunicare;
La felicità più grande? … Essere utili agli altri;
Il mistero più grande? … La morte;
Il difetto più grande? … Il malumore;
La persona più pericolosa? … Quella che mente;
Il sentimento più brutto? … Il rancore;
Il regalo più bello? … Il perdono;
Quello indispensabile? … La famiglia;
La rotta migliore? … La via giusta;
La sensazione più piacevole? … La pace interiore;
L’accoglienza migliore? … Il sorriso;
La miglior medicina? … L’ottimismo;
La soddisfazione più grande? … Il dovere compiuto;
La forza più grande? … La fede;
La cosa più bella del mondo? …L’AMORE…..
(Madre Teresa: “da ricordo e messaggio”)
lunedì 29 agosto 2011
Un peluche per amico
Le più belle foto di cuccioli
Guarda anche la gallery dedicata ai primati
Un cucciolo di mandrillo ospite di uno zoo di Ningbo, in Cina.
Questo cucciolo di mandrillo ospite di uno zoo di Ningbo, in Cina, e il suo peluche sono divenuti praticamente inseparabili. Ma alla soffice pelliccia del pupazzo il piccolo preferirebbe quella di altri suoi simili. Questi primati vivono in gruppi che possono arrivare anche a una cinquantina di individui, e per comunicare tra loro utilizzano una gestualità molto particolare. Se ha voglia di giocare, il mandrillo scuote vigorosamente la testa e le spalle e mostra i denti in segno di amicizia. Quando è arrabbiato colpisce violentemente il suolo con le zampe, mentre quando non ha voglia di iniziare una determinata attività, come combattere o accoppiarsi, semplicemente sbadiglia.
Le più belle foto di cuccioli
Guarda anche la gallery dedicata ai primati
Un cucciolo di mandrillo ospite di uno zoo di Ningbo, in Cina.
Questo cucciolo di mandrillo ospite di uno zoo di Ningbo, in Cina, e il suo peluche sono divenuti praticamente inseparabili. Ma alla soffice pelliccia del pupazzo il piccolo preferirebbe quella di altri suoi simili. Questi primati vivono in gruppi che possono arrivare anche a una cinquantina di individui, e per comunicare tra loro utilizzano una gestualità molto particolare. Se ha voglia di giocare, il mandrillo scuote vigorosamente la testa e le spalle e mostra i denti in segno di amicizia. Quando è arrabbiato colpisce violentemente il suolo con le zampe, mentre quando non ha voglia di iniziare una determinata attività, come combattere o accoppiarsi, semplicemente sbadiglia.
Ma che caldo fa? L'orango si rinfresca con un fazzoletto bagnato
Intinge uno straccio nell'acqua, lo strizza e se lo passa sul muso. Proprio come faremmo noi...
Con l'afa di questi giorni niente rinfresca più di una pezzuola bagnata. È della stessa idea questo orango ripreso mentre con naturalezza si bagna la fronte e il muso all'interno del Tama Zoological Park di Tokyo. Il primate immerge lo straccio nell'acqua, lo strizza con cura e se lo passa ripetutamente sul corpo per combattere la calura. Con una gestualità talmente simile a quella umana che la scimmia è diventata in pochi giorni la beniamina di YouTube. Le grandi scimmie come gli oranghi condividono il 99 per cento del nostro patrimonio genetico e sono in grado di utilizzare utensili per compiere azioni complesse: per esempio, sanno infilzare pesci con bastoni appuntiti (ma guardali anche nuotare in piscina, leggere il giornale e disegnare).
ゆ yu き ki
Vi presento il mio cagnolino che si chiama Yuki, alcune foto di quando era piccolo, un mese di vita e adesso nell'ultima foto ha 9 mesi, non è bellissimo....
domenica 28 agosto 2011
venerdì 26 agosto 2011
- Normalmente, ogni persona ride 15 volte al giorno.
- La Coca-Cola, originariamente, era verde.
- La prima coppia mostrata a letto insieme in TV fu Fred e Wilma Flintstone.
- Negli Stati Uniti ogni giorno vengono stampati più soldi per il gioco del Monopoli che per la Tesoreria.
- L’altezza della piramide di Cheope è pari esattamente a un milionesimo della distanza che separa la terra dal sole.
- La parola “cimitero” deriva dal greco “koimetirion” che significa “luogo per dormire”.
- Nei conventi, durante la lettura delle Sacre Scritture, quando ci si referiva a San Giuseppe si diceva “Pater Putatibus”, abbreviato in P.P.. Ecco perché il più comune minutivo di Giuseppe è Peppe o Peppino.
- Durante la guerra di secessione, quando le truppe tornavano agli accampamenti dopo una battaglia, veniva scritto su una lavagna il numero dei soldati caduti; se non c’erano state perdite, si scriveva “0 killed”, da cui l’espressione OK nel senso di “tutto bene”.
- Lo Stato con la più alta percentuale di persone che vanno al lavoro a piedi è l’Alaska.
- In Africa la percentuale di persone che vivono in solitudine è il 28%. In Nord America è il 38%.
- Le persone intelligenti hanno più zinco e rame nei capelli.
- I genitori più giovani di tutti i tempi, età 8 e 9 anni, vissero in Cina nel 1910.
- Il Papa più giovane di tutti i tempi aveva solo 11 anni.
- Il primo libro scritto con la macchina da scrivere fu “Tom Sawyer”.
- Ciascun Re delle carte da gioco rappresenta un grande Re della storia:
– Picche: Davide
- Cuori: Carlo Magno
- Fiori: Alessandro il Grande
- Denari: Giulio Cesare
- Cuori: Carlo Magno
- Fiori: Alessandro il Grande
- Denari: Giulio Cesare
- 111.111.111 x 111.111.111 = 12.345.678.987.654.321
- Le potenze di 10 sono le più facili … e hanno nomi noti (ma certi… non molto noti):
101 = dieci; 102 = cento; 103 = mille; 106 = milione; 109 = miliardo; 1012 = trilione;
1015 = quadrilione; 1033 = decilione; 10100 = googol.
1015 = quadrilione; 1033 = decilione; 10100 = googol.
- Se una statua rappresenta una persona su un cavallo che ha entrambe le zampe anteriori sollevate, significa che la persona in questione è morta in guerra. Se il cavallo ha solo una zampa anteriore sollevata, la persona è morta a seguito di una ferita riportata in guerra. Se il cavallo ha tutte le quattro zampe a terra, la persona è morta per cause naturali.
- I giubbotti antiproiettili, le uscite antincendio, i tergicristallo e le stampanti laser hanno una cosa in comune: sono stati tutti inventati da donne
- E’ impossibile starnutire con gli occhi aperti (… ci state provando?!)
- L’unico alimento che non si deteriora è il miele.
- Il “Quac, Quac” delle oche non dà eco (non si sa perché).
- Lo scarafaggio può vivere nove giorni anche se privato della testa, dopodiché …muore di fame.
- Un coccodrillo non può tirare fuori la lingua.
- Il cuore di un gamberetto è nella testa.
- La formica può sollevare pesi pari a 50 volte quello del suo corpo, e spingere oggetti 30 volte più pesanti di lei e cade sempre sul fianco destro quando è inebriata.
- Una pulce può saltare una distanza pari a 350 volte la lunghezza del suo corpo.
- L’accendino è stato inventato prima dei fiammiferi.
- Come le impronte digitali, l’impronta della lingua è diversa per ogni uomo.
- Nel Vangelo di San Matteo si legge “E’ più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei Cieli”. In realtà San Gerolamo, che tradusse dal greco al latino il testo, interpretò la parola “kamelos” come “cammello”, mentre l’esatto significato è “grossa fune utilizzata per l’attracco delle navi”. Il senso della frase resta sostanzialmente lo stesso, ma acquista molta più coerenza. A parte ciò, si spiega perché gli scaricatori del porto di Genova si chiamano “CAMALLI”.
- Per legge, le strade interstatali degli Stati Uniti hanno almeno un miglio rettilineo ogni 5. Questi rettilinei possono essere utili come piste di atterraggio in casi di emergenza o in guerra.
- Circa 4.000 anni fa, in Babilonia, c’era l’usanza per cui, per un intero mese dopo il matrimonio, il padre della sposa forniva al genero tutto l’idromele che egli riusciva a bere. Essendo l’idromele una bevanda ricavata dal miele ed essendo a quei tempi il calendario basato sulle fasi lunari, quel periodo fu denominato mese di miele o “luna di miele”.
- Il nome “Jeep” deriva dall’abbreviazione, in uso nell’esercito americano, dell’espressione “General Purpose”, ovvero “GP”.
- Nell’antica Inghilterra non si poteva fare sesso senza l’autorizzazione del Re (erano esclusi i membri – notare il termine molto opportuno – della casa reale). Quando si desiderava avere un bambino si doveva chiedere il consenso del Re che consegnava agli interessati un cartellone da affiggere alla porta di casa durante la pratica del sesso. Sul cartellone era scritto: “F.U.C.K.” (Fornication Under Consent of the King).
- In Scozia, quando inventarono un nuovo gioco solo per uomini, lo chiamarono “Gentlemen Only Ladies Forbidden” da cui, più semplicemente, G.O.L.F.
venerdì 19 agosto 2011
LA FELICITA’
Martin Luther King Jr.
Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontreremo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
La miglior specie di amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Dare a qualcuno tutto il tuo amore non è un’assicurazione che sarai amato a tua volta!
Non ti aspettare amore indietro, aspetta solo che cresca nei loro cuori, ma se non succede accontentati che cresca nel tuo.
Ci vuole un minuto per offender qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
Non cercare le apparenze, possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
Sogna ciò che ti va, vai dove vuoi, sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di far le cose che vuoi fare.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
Le più felici delle persone non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa, soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
La miglior specie di amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Dare a qualcuno tutto il tuo amore non è un’assicurazione che sarai amato a tua volta!
Non ti aspettare amore indietro, aspetta solo che cresca nei loro cuori, ma se non succede accontentati che cresca nel tuo.
Ci vuole un minuto per offender qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
Non cercare le apparenze, possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
Sogna ciò che ti va, vai dove vuoi, sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di far le cose che vuoi fare.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
Le più felici delle persone non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa, soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
La felicità è ingannevole per quelli che piangono, quelli che fanno male, quelli che hanno provato, solo così possono apprezzare l’importanza delle persone che hanno toccato le loro vite.
Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.
Quando sei nato stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai tu sorrida.
Alla fine non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma i silenzi dei nostri amici.
Quando sei nato stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai tu sorrida.
Alla fine non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma i silenzi dei nostri amici.
Certe immagini si impongono.
Una donna con i capelli neri e il volto appoggiato su un tavolo sorregge una scultura africana che ritrae un viso femminile stilizzato.
Non fu facile trovarle un titolo. Il primo, con cui fu pubblicata nel 1926, era Visage de nacre et masque d'ébène (Viso di madreperla e maschera d'ebano), solo più tardi le fu attribuito quello con cui è nota: Noire et blanche ( Nera e bianca).
Un titolo più suggestivo che evoca il contrasto tra la pelle della donna e il nero della maschera africana, che rimanda all'incontro di due culture (l'Africa nera e l'Europa), al gioco poetico degli opposti e, infine, alla tecnica stessa della fotografia. Un titolo più vicino alle idee del fotografo che la eseguì: Man Ray (1890-1976).
Siamo nella Parigi tra le due guerre dove, l'artista americano è arrivato nel 1921. E' un appassionato di fotografia e vuole promuoverla come espressione artistica a se stante. Gli piace sperimentare nuove tecniche e pratica procedimenti innovativi.
Frequenta la cerchia dei surrealisti parigini da André Bréton a Max Ernst ma sarà anche il ritrattista alla moda di molti degli intellettuali presenti nella Parigi dell'epoca, da Picasso a Matisse a Joyce, a Stravinsky e sarà lui che riprenderà l'ultima immagine di Marcel Proust sul letto di morte.
Anche questa foto è un ritratto, un ritratto in posa, accomodato "ad arte". Tutto è studiato: il volto della modella in primo piano, bianco e liscio, come una scultura di marmo, con gli occhi chiusi e le labbra messe in evidenza dal rossetto, le linee orizzontali del viso e verticali della maschera che contrastano con quelle oblique dell'avambraccio, le ombre nitide che il viso e la maschera proiettano sulla superficie liscia del tavolo.
La donna sembra assorta in una fantasticheria, pare stia sognando e il sonno, o meglio, il sogno è molto importante per i surrealisti: significa libertà e trasgressione, aiuta a sorpassare le barriere, le censure della mente nella veglia e ad accedere direttamente all'inconscio, all'essenziale dei nostri pensieri.
L'ovale perfetto del viso della donna è messo a confronto con l'ovale della maschera africana. C'è un gioco di corrispondenze tra i due visi, tra l'Europa e l'Africa: le due figure femminili si avvicinano al di là del tempo e dello spazio.
L'immagine è doppia: ci suggerisce che la donna stia sognando un luogo lontano, esotico e che la maschera rappresenti, in qualche modo, anche l'oggetto del sogno.
La maschera è -come voleva l'estetica surrealista- anche un oggetto fuori contesto, che liberamente associato al volto della donna produce effetti inattesi poetici ed enigmatici. Rimanda all'Africa, all'arte primitiva che i surrealisti amavano perché sovversiva, aliena rispetto alle regole dell'arte occidentale, ma anche ai riti per cui era utilizzata: evoca anch' essa il sogno, la magia, il mistero.
Sappiamo che la modella della foto è una cantante Alice Prin o Kiki de Montparnasse, compagna di Man Ray e anche lei al centro di una fitta rete di rapporti con gli intellettuali e gli artisti parigini da Utrillo a Jean Cocteau. Sappiamo che la maschera, di tipo Baoulé , tipica della Costa d'Avorio, proviene forse da una di quelle collezioni d'arte africana che allora erano alla moda. Sappiamo che la foto fu commissionata da una rivista, Vogue.
Possiamo pero' anche ignorare questi dati: quello che conta è la suggestione dell'immagine, la bellezza dei due volti contrapposti, l'idea del positivo e del negativo, del dialogo con la differenza, con l'Altro, del confronto tra la tecnica moderna della fotografia e un 'arte primitiva, ancestrale.
giovedì 18 agosto 2011
SE TU MI DIMENTICHI
Voglio che tu sappiaUna cosa.
Tu sai com’è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se cio’ che esiste
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti poco a poco.
“ Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
chè già ti avrò dimenticata “
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
Che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi sulla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finchè tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie
Pablo Neruda
L'AMORE E LA PAZZIA
Si racconta che un giorno si riunirono in un luogo della terra tutti i sentimenti e le qualità degli uomini. Quando la noia si fu presentata per la terza volta, la pazzia, come sempre un po' folle propose: "Giochiamo a nascondino!" L'interesse alzò un sopracciglio e la curiosità senza potersi contenere chiese: "A nascondino? Di che si tratta?" "E' un gioco, - spiegò la pazzia - in cui io mi copro gli occhi e mi metto a contare fino a 1.000.000 mentre voi vi nascondete e, quando avrò terminato di contare, il primo di voi che scopro prenderà il mio posto per continuare il gioco." L'entusiasmo si mise a ballare, accompagnato dall'euforia. L'allegria fece tanti salti che finì per convincere il dubbio e persino l'apatia alla quale non interessava mai niente... Però non tutti vollero partecipare. La verità preferì non nascondersi. Perché, se poi alla fine tutti la scoprono? La superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco(in fondo ciò che le dava fastidio era che non fosse stata una sua idea) e la codardia preferì non arrischiarsi. "Uno, due, tre..." cominciò a contare la pazzia. La prima a nascondersi fu la pigrizia che si lasciò cadere dietro la prima pietra che trovò sul percorso. La fede volò in cielo e l'invidia si nascose all'ombra del trionfo che con le proprie forze era riuscito a salire sulla cima dell'albero più alto. La generosità quasi non riusciva a nascondersi. Ogni posto che trovava le sembrava meraviglioso per qualcuno dei suoi amici. Che dire di un lago cristallino? Ideale per la bellezza. Le fronde di un albero? Perfetto per la timidezza. Le ali di una farfalla? Il migliore per la voluttà. Una folata di vento? Magnifico per la libertà. Così la generosità finì per nascondersi in un raggio di sole. L'egoismo, al contrario trovò subito un buon nascondiglio, ventilato, confortevole e tutto per se'. La menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non è vero, si nascose dietro l'arcobaleno). La passione e il desiderio al centro dei vulcani. L'oblio...non mi ricordo...dove? Quando la pazzia arrivò a contare 999999 l'amore non aveva ancora trovato un posto dove nascondersi poiché li trovava tutti occupati, finché scorse un cespuglio di rose e alla fine decise di nascondersi tra i suoi fiori. "Un milione!" - contò la pazzia. E cominciò a cercare. La prima a comparire fu la pigrizia, solo a tre passi da una pietra. Poi udì la fede, che stava discutendo con Dio su questioni di teologia e sentì vibrare la passione e il desiderio dal fondo dei vulcani. Per caso trovò l'invidia e poté dedurre dove fosse il trionfo. L'egoismo non riuscì a trovarlo. Era fuggito dal suo nascondiglio essendosi accorto che c'era un nido di vespe. Dopo tanto camminare, la pazzia ebbe sete e nel raggiungere il lago scoprì la bellezza. Con il dubbio le risultò ancora più facile, giacché lo trovò seduto su uno steccato senza avere ancora deciso da che lato nascondersi. Alla fine trovò un po' tutti: il talento nell'erba fresca, l'angoscia in una grotta buia, la menzogna dietro l'arcobaleno infine l'oblio che si era già dimenticato che stava giocando nascondino. Solo l'amore non le appariva da nessuna parte. La pazzia cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra, sulla cima delle montagne e quando stava per darsi per vinta scorse il cespuglio di rose e cominciò a muoverne i rami. Quando, all'improvviso, si udì un grido di dolore: le spine avevano ferito gli occhi dell'amore...! La pazzia non sapeva più che cosa fare per discolparsi; pianse, implorò, domandò perdono alla fine gli promise che sarebbe diventata la sua guida.
Da allora, da quando per la prima volta si giocò a nascondino sulla terra, l'amore è cieco e la pazzia sempre lo accompagna.
mercoledì 17 agosto 2011
Fortezza Veneziana - Heraklion CRETA
La Fortezza è stata costruita principalmente per lo stoccaggio dei generi alimentari e le forniture militari. E 'stato anche il quarto per gli ufficiali e come prigione.
Si tratta di una fortezza veneziana, costruita per la protezione della diga. Il muro della città finisce in questa fortezza. E 'costruito con rocce massicce e ha due piani. Il piano terra ha un soffitto a volta con ampi lucernari. Muri spessi dividere l'intero posto in 26 alloggi, utilizzato come residenza del Castellano, i capitani e gli ufficiali, così come magazzini. Le parti superiori così come fondamenta il minareto 's sono turchi. Il Ephorate 13 Antiquites bizantina ha realizzato opere di consolidamento e restauro. La fortezza ha ospitato il Congresso Internazionale che si è svolto con l'occasione della mostra di Domenikos
Theotokopoulos '(El Greco) funziona. Spesso, mostre e spettacoli culturali si svolgono lì. Al secondo piano, c'è un piccolo teatro.
martedì 16 agosto 2011
Magritte - Gli amanti
Il bacio fra i due amanti è un' immagine che parla di morte e dell'impossibilità di comunicare, i due personaggi dietro il panno si scambiano un amore muto che conosce solo il linguaggio del corpo.
Quest'opera invece è un richiamo all'opera di de Chirico: " Ettore e Andromaca";
due manichini che tentano un analogo e impossibile abbraccio in un'atmosfera melodrammatica ed i manichini mantengono una certa distanza dallo spettatore, al contrario in Magritte non si può sfuggire dall'angoscia, non si tratta di un'umanità simulata ma negata nelle sue caratteristiche essenziali e mutilata della sua individualità.
Su Marte c’è acqua salata
Nei mesi più caldi su Marte esisterebbe acqua allo stato liquido seppur salata. Lo ha annunciato la NASA, portando come prova le immagini, riprese in tempi divesi, di strisce scure ben evidenti su alcuni ripidi pendii alle medie latitudini dell’emisfero meridionale del pianeta rosso, i cosiddetti gully, formazioni molto simili ai ruscelli terrestri.
La scoperta è stata possibile grazie alle immagini dallo strumento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment), a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), che dal marzo 2006 orbita attorno a Marte alla ricerca, tra l’altro, di tracce di attività vulcaniche e acqua.
Le foto mostrano linee sottili che si attenuano in inverno, per poi ripresentarsi più scure e ben evidenti all’arrivo della primavera. A detta dei ricercatori del Lunar and Planetary Laboratory (LPL) dell’Università dell’Arizona (Tucson), la stagionalità della presenza dei ruscelli potrebbe essere data proprio dallo scorrere di acqua salata.
Alle latitudini medie dell’emisfero sud di Marte sono presenti molti pendii scoscesi, dove i cambiamenti stagionali si notano in maniera evidente in quanto in queste zone la superficie cambia colore. Secondo gli autori dello studio, questi cambiamenti possono essere facilmente spiegati solo ammettendo la presenza di acqua molto salata, dunque capace di passare dallo stato liquido a quello solido al variare delle stagioni e quindi della temperatura superficiale.
Alfred McEwen, responsabile dello strumento HiRISE dichiara: “Al momento, la migliore ipotesi che abbiamo, per spiegare queste osservazioni, è che possano essere dovute a un flusso di acqua salmastra “. Aggiungendo, però, che non si tratta della prova definitiva. Cautela comprensibile, vista la portata della scoperta: se confermata, infatti, vorrebbe dire che sul pianeta rosso esiste acqua allo stato liquido – seppur salata e solo in certi periodi dell’anno. E proprio la salinità giocherebbe un ruolo fondamentale, abbassando il punto di congelamento dell’acqua fino a temperature compatibili con le pur tiepide estati marziane.
E’ l’ulteriore conferma che Marte è un pianeta geologicamente vivo, con una superficie che si modifica anche rapidamente nel tempo. Le brine ghiacciate erano già state osservate dai due lander Viking nel 1976 e la presenza di sali nel ghiaccio è stata confermata più di recente dalla sonda Phoenix. Gli ingredienti quindi ci sono. Molto probabilmente, l’origine del fenomeno non è dovuto allo scioglimento delle brine, ma responsabili potrebbero essere piccoli depositi di ghiaccio presenti sotto la superficie, che si sciolgono quando vengono a trovarsi vicino alla parte esposta del pendio. In ogni caso è difficile immaginarsi un meccanismo che non implichi la presenza, anche se temporanea, di acqua liquida.
La scoperta è stata possibile grazie alle immagini dallo strumento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment), a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), che dal marzo 2006 orbita attorno a Marte alla ricerca, tra l’altro, di tracce di attività vulcaniche e acqua.
Le foto mostrano linee sottili che si attenuano in inverno, per poi ripresentarsi più scure e ben evidenti all’arrivo della primavera. A detta dei ricercatori del Lunar and Planetary Laboratory (LPL) dell’Università dell’Arizona (Tucson), la stagionalità della presenza dei ruscelli potrebbe essere data proprio dallo scorrere di acqua salata.
Alle latitudini medie dell’emisfero sud di Marte sono presenti molti pendii scoscesi, dove i cambiamenti stagionali si notano in maniera evidente in quanto in queste zone la superficie cambia colore. Secondo gli autori dello studio, questi cambiamenti possono essere facilmente spiegati solo ammettendo la presenza di acqua molto salata, dunque capace di passare dallo stato liquido a quello solido al variare delle stagioni e quindi della temperatura superficiale.
Alfred McEwen, responsabile dello strumento HiRISE dichiara: “Al momento, la migliore ipotesi che abbiamo, per spiegare queste osservazioni, è che possano essere dovute a un flusso di acqua salmastra “. Aggiungendo, però, che non si tratta della prova definitiva. Cautela comprensibile, vista la portata della scoperta: se confermata, infatti, vorrebbe dire che sul pianeta rosso esiste acqua allo stato liquido – seppur salata e solo in certi periodi dell’anno. E proprio la salinità giocherebbe un ruolo fondamentale, abbassando il punto di congelamento dell’acqua fino a temperature compatibili con le pur tiepide estati marziane.
E’ l’ulteriore conferma che Marte è un pianeta geologicamente vivo, con una superficie che si modifica anche rapidamente nel tempo. Le brine ghiacciate erano già state osservate dai due lander Viking nel 1976 e la presenza di sali nel ghiaccio è stata confermata più di recente dalla sonda Phoenix. Gli ingredienti quindi ci sono. Molto probabilmente, l’origine del fenomeno non è dovuto allo scioglimento delle brine, ma responsabili potrebbero essere piccoli depositi di ghiaccio presenti sotto la superficie, che si sciolgono quando vengono a trovarsi vicino alla parte esposta del pendio. In ogni caso è difficile immaginarsi un meccanismo che non implichi la presenza, anche se temporanea, di acqua liquida.
Salvador Dalí - Diario di un genio
Salvador Dalí è un genio? La domanda nasce leggendo questo suo autocompiaciuto diario dove parla di stesso e dove racconta solo quello vuole. L’autore/artista dichiara di omettere volutamente alcune parti perché un giorno qualcuno gli chiederà di scriverle e pubblicarle.
Questo Diario di un genio di Dalí è biograficamente interessante nella prima parte dove racconta la sua infanzia e il suo rapporto con il padre e con… Nietzsche. Dove ci racconta il perche’ dei suoi baffi e quello che pensa di Proust. Vengono anche svelati i suoi attriti con i surrealisti e con Breton.
Insomma poche pagine che raccontano molto e poi l’aspetto autobiografico si frammenta in tanti piccoli episodi, in scene di normale quotidianita’ di un’artista autodefinitosi genio. Dipinge, parla del suo amore per Gala, dei suoi piccoli incontri. Una raccolta di episodi, d’impressioni e opinioni tutto in un periodo di due anni a Port-Lligat.
E’ una specie di diario del superfluo, che ci vuole dare degli spunti per inquadrare il personaggio o forse vuole solo depistare chi lo legge. Dalí gioca con il lettore curioso? Alla fine della lettura pero’ non c’e’ la soddisfazione di aver scoperto qualcuno e di averlo compreso e non sono rimasto incuriosito dal personaggio. Una lettura che serve a far capire chi Dali’ potrebbe essere, un pazzo che non e’ un pazzo. Probabilmente tutto Dali’ e’ nei suoi baffi e non mi appassiona. Lasciamolo ai suoi quadri, forse e’ meglio.
lunedì 15 agosto 2011
Museo Archeologico di Iraklio - CRETA
Tra gli affreschi più intriganti, c'è il “Principe del giglio”.
Il principe dei gigli, è formato da pezzi di tre differenti figure poste insieme, in origine erano due pugili e un sacerdotessa. Questa icona, nata da un errore, divenne il simbolo dell'isola, ed è una immagine accattivante. Il copricapo della figura è un diadema con un giglio e tre penne di pavone.Il secondo palazzo dopo Cnosso, è sito in Festos, vicino Matala, dove viveva, secondo la leggenda Radamente fratello di Minosse. Il sito è famoso per il rinvenimento di uno scudo misterioso, 1550 A.C, che probabilmente era usato per cerimonie sacerdotali. Ancora oggi la scrittura su entrambi i lati dello scudo non è stata decodificata. Sempre nei pressi di Matala, c'è il quarto sito, Gourtina, un luogo selvaggio, abbandonato, che accoglie reperti della cività minoica, ellenistica, romana e bizantina.
domenica 14 agosto 2011
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