A circa 5 km da Iraklion e a pochi chilometri dal mare, c'è uno dei siti archeologici più importanti del mondo: quello del Palazzo di Cnosso, il cuore della civiltà minoica.
La sua importanza storica e archeologica è incredibile, legata agli antichi miti grechi, a Teseo, protetto da Arianna, figlia del re Minosse, che l'aiutò con il suo filo a ritrovare la via del ritorno dal labirinto, protetto dal Minotauro, attraverso il groviglio di corridoi, ma soprattutto ad una delle civiltà più avanzate che il mondo abbia mai conosciuto
Siamo di fronte ad alcuni edifici importanti (non solo un unico palazzo), un complesso fatto di centri cerimoniali, aree amministrative e palazzi reali.
I resti degli edifici conservano importanti testimonianze storiche, dipinti e affreschi che mostrano in colori audaci il manto sottile della bellezza dell'anima, uomini e donne vissuti migliaia di anni fa.
Cnosso è il più importante sito archeologico dell'età del bronzo di Creta.
Sorge nella parte centrale dell'isola di Creta, a 6 km dal mare e a 5 km da Iraklion.
Fu un importante centro della civiltà minoica (la civiltà cretese dell'età del bronzo).
Il palazzo è legato ad antichi miti della Grecia classica, come Minosse e il labirinto costruito da Dedalo, e quello di Teseo e il Minotauro.
Storia del palazzo
"Il Principe", affresco dal sito archeologico di Cnosso, oggi esposto al Museo Archeologico di Iraklio
Abitata già nel neolitico, divenne un florido centro della civiltà minoica verso il 2000 a.C., epoca della costruzione del grande palazzo che, privo di mura difensive, era sintomo dell'egemonia cretese sul mar Egeo
Verso il1700 a.C. un cataclisma, forse un terremoto provocato dall'eruzione del vulcano dell'isola di Thera (l'odierna Santorini), distrusse tutti i palazzi dell'isola, incluso quello di Cnosso.
Durante il periodo neopalaziale (1700 a.C.-1500 a.C.), il palazzo venne ricostruito ancora più sontuoso di quello di epoca palaziale, ancora una volta privo di mura difensive, cosa che testimonia la totale assenza di invasioni da parte di altri popoli.
Verso il 1450 a.C. Cnosso fu devastata dai micenei, popolazione proveniente dal Peloponneso, (lo testimoniano i testi in lineare B rinvenuti nel palazzo) finché verso la metà del XIV secolo a.C. la città iniziò a decadere.
Storia degli scavi archeologici a Cnosso
Da molti anni era noto che in quest'area si dovesse trovare una città di nome Cnosso.
Ci furono molti tentativi per intraprendere gli scavi nella zona, ma tutti fallirono a causa dei turchi, in possesso di quelle terre che avrebbero venduto solo a cifre esorbitanti.
La fortuna aiutò Sir Arthur Evans, archeologo e direttore dell'Ashmolean Museum di Oxford, che iniziò gli scavi nel 1900, seguito dal suo assistente che teneva un diario di scavo.
Verso la fine del 1903, quasi tutto il palazzo era scoperto e la ricerca procedette nei dintorni: Evans continuò così fino al 1931, con un'interruzione durante la prima guerra mondiale.
Più tardi pubblicò la sua opera The Palace of Minos at Knossos, in quattro volumi.
Fin dall'inizio, i monumenti scoperti avevano bisogno di restauro, così certe parti del palazzo sono state restaurate e in questi lavori fu usato cemento armato in abbondanza.
Le parti che corrispondevano a costruzioni in legno furono all'inizio dipinte in giallo, inoltre, copie dei meravigliosi affreschi trovati durante gli scavi sono state collocate ai posti originali.
Questo metodo di restauro fu criticato da molti a causa dell'utilizzo di materiali estranei all'architettura minoica, ma in grandissima parte, si deve a lui la scoperta dello splendore del mondo minoico che fino alla sua epoca si rifletteva solo nella mitologia greca.
Dopo la sua morte, gli scavi di Cnosso, che continuano fino a oggi, sono stati intrapresi dalla Scuola Archeologica Inglese
Il palazzo
Come gli altri palazzi di Creta, anche quello di Cnosso costituiva il centro politico, religioso ed economico dell'impero marittimo minoico e possedeva inoltre un carattere sacro.
Il palazzo ricopriva una superficie di 22.000 m2, era a più piani e a pianta molto complessa ed intricata.
Fu edificato sopra le rovine di un più antico palazzo, costruito attorno al 2000 a.C. e distrutto successivamente, probabilmente da un grande terremoto intorno al 1628 a.C. ; il "secondo palazzo" fu costruito all'inizio del XVI secolo a.C.
Era costruito intorno ad un cortile in terra battuta dove si esibivano dei ginnasti che volteggiavano sui tori, animale sacro per i cretesi, sfidando la morte come i gladiatori del Colosseo.
Il palazzo era così grande e la trama così complessa, che viene menzionato come labirinto nel mito del filo di Arianna.
Nel mito, si dice che il palazzo era stato progettato dall'architetto ateniese Dedalo, aiutato dal figlio Icaro (mito di Dedalo ed Icaro).
Particolare del palazzo sono i famosi bagni degli appartamenti della regina che, secondo studi approfonditi, sarebbero i più avanzati di tutta l'antichità, con canalizzazioni sotterranee, fogne, canali di scarico, acqua calda sempre disponibile, ecc ... un miracolo della tecnica cretese.
Gli affreschi di Cnosso
A Cnosso vi era una fiorita cultura degli affreschi: i cretesi dipingevano sulle pareti del palazzo di Cnosso opere eccezionali con la classica visione di profilo tipica dell'arte egizia.
Il motivo di questa particolare tecnica rappresentativa è la causa dei continui scambi commerciali e culturali tra la civiltà cretese e quella egizia.
Al museo archeologico di Iraklio sono conservati notevoli affreschi ancora ben conservati che rappresentano scene di giochi con i tori, processioni, ecc.
"Il palazzo era così grande e la trama così complessa, che viene menzionato come labirinto nel mito del filo di Arianna."
RispondiEliminaNon sapevo che il famoso labirinto del filo di Arianna fosse il palazzo di Knosso. Non si finisce mai di imparare.
Ho letto con molto interesse il tuo post, e sono interessantissime le cose che si scoprono.
22.000 m2 ????... più o meno la metratura dove abito io!