domenica 20 novembre 2011

Cibo e umore. La dieta del sorriso

Che il nostro stato emotivo condizioni le scelte alimentari che facciamo è ormai un fatto risaputo su cui sono state scritte pagine e pagine. Al contrario, pochi studi ed incompleti sono stati condotti in merito a come l’alimentazione possa influenzare il nostro umore ma, ad oggi, non esistono più dubbi che questo accada continuamente. 

Anche quando riteniamo di essere guidati dal gusto personale e da consolidate abitudini ognuno di noi tende dunque ad avvicinarsi inconsciamente a quei cibi che possono modificare in positivo la propria biochimica umorale. Involontariamente siamo sempre portati a scegliere proprio quei cibi che funzionano come antidepressivi.
Non a caso sin dagli anni sessanta la depressione è stata messa in relazione anche con la carenza organica di alcuni nutrienti tra i quali la serotonina.
L’esempio più classico è quello della cosiddetta depressione stagionale (SAD) nella quale è molto più presente il desiderio, per lo più serale, di dolci e zuccheri in genere. La spiegazione scientifica di questo comportamento ci viene svelata da uno studio condotto dal dipartimento di psichiatria dell’Università di Montreal.
Il deficit di serotonina, che sta alla base della depressione classica, si aggraverebbe con il calo fisiologico serale del neurotrasmettitore, costringendo la persona che soffre di depressione stagionale a correggere il difetto abbuffandosi di zuccheri semplici che contengono il “triptofano”. Da questo aminoacido le cellule nervose sono infatti in grado di sintetizzare la serotonina.
L’insulina poi, che si attiva quando aumentano i livelli di zucchero presente nel nostro circolo, è in grado di migliorare il grado di permeabilità del triptofano nel cervello. Ne favorisce, in sostanza, l’ingresso nel suo bersaglio diretto.
Possiamo così comprendere come gli zuccheri abbiano molteplici azioni pertinenti con il nostro umore.
 
 
 


Far ricorso ai soli dolci nel tentativo di migliorare il nostro grado di umore non è però la strategia vincente. 
Tre sono le diverse e sostanziali motivazioni: 
1. l’apporto calorico degli zuccheri implica un aumento di peso, soprattutto in diete ricche di carboidrati.
2. il rischio diabete, una grave ed insidiosissima forma di endocrinopatia.
3. un eccesso di zuccheri semplici indebolisce il sistema immunitario, abbassando le nostre barriere difensive agli agenti esterni ed alla lunga ha ripercussioni negative sull’attività cerebrale.
Imparare a regolare la propria alimentazione “rispolverando” semplici ma dimenticate abitudini comportamentali può, invece, rivelarsi la strategia vincente.
Nei momenti di riduzione del tono dell’umore, quando non si dovrebbe rinunciare ai cibi ricchi di quelle sostanze di cui l’organismo necessita, è consigliabile far ricorso, più che ai dolci, ai carboidrati complessi di pasta e cereali e agli altri alimenti ricchi di serotonina: frutta (avocado, ananas, arachidi, banana, kiwi, noci, prugne) e verdura (pomodori e melanzane).
Ottima misura poi è quella di regolarizzare la nostra funzione intestinale e di adottare delle sane norme comportamentali a tavola.
C’è di più. Quando mangiamo lentamente diamo tempo allo stomaco di assorbire una quota maggiore anche di quei nutrienti che vi transitano più velocemente come gli zuccheri.
 
 
 



Gli italiani, in ogni caso, sono un popolo davvero fortunato a tavola: la dieta mediterranea infatti è una delle più ricche di pesce, verdura e cereali, e dunque una delle più favorevoli all’umore.
Anche se è giusto dire che la depressione non si guarisce a tavola, è bene però ricordare che ci sono comunque cibi che aiutano a tenere su l’umore…
 
 
 


UNA POSSIBILE DIETA DEL SORRISO
 
 
Ecco una possibile dieta del sorriso,
a base di alimenti antidepressivi:


Pesce Che facesse bene si sapeva già da un pezzo (protegge dall’infarto e ha effetti favorevoli sul sistema immunitario), ma di recente si è scoperto che gli acidi grassi omega 3 (abbondanti nel pesce) sono associati a una minore incidenza di depressione.
Frutta, verdura, agrumi Tutti ricchissimi di vitamine C e E che, oltre a svolgere un’azione antiossidante che ostacola la formazione di radicali liberi, migliorano l’umore. La vitamina E in particolare, oltre a combattere la depressione, 챔 efficace anche contro il declino cognitivo.
Vitamina C Si trova negli agrumi (limone, arancia, pompelmo) e in altri frutti come fragole e kiwi ma anche nei peperoni, nel cavolo, nel cavolfiore, nei pomodori e ancora nelle verdure verdi a foglia come la lattuga o il radicchio.
Vitamina E Si trova anche in quasi tutti i tipi di oli: in primo luogo l’olio di germe di grano, ma anche in tutti gli altri (di girasole, d’oliva, di mais, di soia).
Altri alimenti antidepressivi sono quelli ricchi di triptofano, come il gelato, il cioccolato, gli zuccheri, il miele. Non è un caso che a questi alimenti si ricorre spesso spontaneamente in momenti di tristezza e insoddisfazione.

1 commento:

  1. la dieta mediterranea è quanto di meglio esista sulla terra, basta mangiare le delizie del bel paese e la salute vien da se. Certo che poi un piccolo dolce per deliziarsi il palato (ovviamente senza esagerare) non si rifiuta mai.

    RispondiElimina