Ore 21,40: Silvio Berlusconi si è dimesso
Applausi in piazza. Governo Monti, domani le consultazioni
Contestazioni davanti a Quirinale: "Buffone, mafioso". L'ormai ex premier all'ufficio di presidenza del Pdl: sì a Monti, ma stacchiamo la spina quando vogliamo. Letta esce di scena: "Lascio spazio ai giovani". Obama: "Bene il cambio"
Roma, 12 novembre 2011 - Il presidente del ConsiglioSilvio Berlusconi ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ne ha dato comunicazione il segretario generale della Presidenza della Repubblica Donato Marra. Il governo resta in carica per il disbrigo degli affari urgenti. Berlusconi ha poi lasciato il Quirinale dall'uscita di via XX Settembre: la folla che ha circondato questa sera la piazza avrebbe reso infatti difficile le manovre. L'ormai ex premier è rientrato a a palazzo Grazioli accompagnato da Gianni Letta. Un grande applauso della folla che riempie piazza del Quirinale ha salutato la notizia delle dimissioni, poi manifestanti hanno riempito completamente la piazza. Moltissimi sventolano il Tricolore.
Le consultazioni per la formazione del nuovo Governo si svolgeranno domani dalle 9 alle 17. I primi a salire al Colle dal presidente Napolitano saranno i presidenti delle Camere Renato Schifani e Gianfranco Fini. Ultima al Quirinale la delegazione del Pdl alle 17,15. Lo ha reso notla la Presidenza della Repubblica. Domani sera stessa Napolitano le sue conclusioni, con ogni probnabilità la nomina di Mario Monti a Premier incaricato.
CONTESTAZIONI - Circa un migliaio di persone ha atteso l'arrivo di Berlusconi in piazza del Quirinale, accogliendolo con cori da stadio: "Buffone, buffone fatti processare''. E' stato scandito l'Inno d' Italia e cantata 'Bella ciao'. E non è mancato il ''Chi non salta Berlusconi è''. "Mafioso, mafioso", ha gridato la folla contro il corteo delle auto del presidente del Consiglio che ha raggiunto il palazzo da Via del Quirinale e non da via XXIV Maggio come ci si aspettava. Tra la gente, letteralmente euforica, viene sventolato un tricolore. Spicca poi un cartello con su scritto: "Oggi e' il 25 aprile". La folla intona anche 'Bella ciao'. Scatta pura la ola delle attese degli eventi sportivi con la gente che, facendo vibrare le mani in alto, comincia a dire tutta assieme 'ohhhhhhh......". Poi il coro da stadio rivolto a Berlusconi: "Te ne vai o no te ne vai sì o no" e altri: "Silvio ci fai andare a cenare...".
L'UFFICIO DI PRESIDENZA PDL - Sì al Governo guidato da Mario Monti ma con un programma ben preciso e tempi brevi. Questo il ragionamento svolto da Silvio Berlusconi all'Ufficio di presidenza del Pdl, che si è svolto a palazzo Grazioli, prima che Berusconi salisse al Quirinale. Siamo in grado di staccare la spina quando vogliamo, avrebbe detto Berlusconi. Il premier ai vertici del partito ha spiegato che non si può, vista la situazione economica e l'attacco continuo ai mercati, non assumere una scelta di responsabilità. Per questo dobbiamo dire sì al Governo Monti ma con una precisa condizione: che sia in carica solo attuare le misure contenute nella lettera presentata dal Governo italiano all'Ue e alla Bce. Il premier avrebbe spiegato che ci sono stati dei paletti e dei veti sulla richiesta di nomi politici per la nuova squadra di Governo che, invece, sarà tutta composta da tecnici. Inoltre, Berlusconi avrebbe anche detto che sarà difficile che esponenti politici possano assumere il ruolo di sottosegretari.
''L'ufficio di Presidenza ha approvato la proposta del presidente, Silvio Berlusconi, e del segretario politico, Angelino Alfano, di dichiarare al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la disponibilità al conferimento dell'incarico al senatore Mario Monti per la formazione di un governo tecnico''. E' quanto si legge nella nota al termine della riunione. L'Ufficio di Presidenza, conclude la nota del Pdl, ''sarà riconvocato dopo l'incontro tra il Presidente incaricato e la delegazione del Pdl, così da consentire la verifica circa l'esito di un confronto in merito alla composizione dell'esecutivo, al programma proposto e ai tempi del mandato''.
LETTA: GRAZIE, ESCO DI SCENA - "Ho fatto il mio percorso, in tutti questi anni ho servito il Paese, ora tocca ai giovani, con questa esperienza ho concluso. Secondo quanto apprende l’Agi da fonti ministeriali, è stato questo il discorso di Gianni Letta in Consiglio dei Ministri. Agli esponenti del Governo è sembrato un vero e proprio commiato, un ragionamento di chi ha servito l’Italia e ora non vuole essere tirato in diatribe politiche. Tutto ancora può succedere, ma il sottosegretario del Consiglio - riferiscono alcuni membri del governo - si è tirato fuori e ha voluto ringraziare tutto il Governo Berlusconi nella sua interezza per il lavoro svolto finora. Io e anche voi - ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio - abbiamo la coscienza a posto, ora il futuro e’ dei giovani, io ho dato tutto quello che potevo dare. Ai presenti nella riunione a Palazzo Chigi, Letta e’ apparso stanco, quasi con l’intenzione di voler uscire dalla politica.
OBAMA - "L’Europa ha ancora del lavoro da fare per stabilizzare la situazione finanziaria dell’Eurozona, nonostante l’evoluzione positiva in Italia e in Grecia". Lo ha detto oggi il presidente americano Barack Obama, parlando a margine del vertice Apec alle Hawaii. Obama si è detto soddisfatto dal constatare che i governi europei si stanno impegnando seriamente per risolvere la crisi del debito. Ma “resta del lavoro da fare” in Europa “per dare garanzie certe ai mercati che paesi come l’Italia potranno finanziare il loro debito”, ha aggiunto.
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