martedì 14 febbraio 2012

Kisses in art

Alcuni timelapse naturalistici che vi lasceranno senza fiato...

Ogni volta che guardo un timelapse quasi mi perdo dentro ogni dettaglio e credo che siano quei video che meglio riescono a rilassarmi. Vado davvero matto per i timelapse naturalistici e oggi ne ho recuperati diversi, sono spesso creati da professionisti del settore o comunque da persone che non hanno soltanto preso la fotocamera e scattato, c’è bisogno di uno studio della posizione e spesso anche di alcuni strumenti molto costosi.
8 Timelapse Naturalistici Stupendi che vi Lasceranno Senza Fiato! 1x1.trans
Ho fatto una piccola top eight ma se conoscete qualche nuovo video di questo genere, potete tranquillamente inviarmelo nei commenti, magari potrei aggiungerlo alla collezione. I video di seguito non sono inseriti in una qualche tipo di classifica di bellezza, godeteveli senza pensare ad altro.
I primi 3 timelapse sono tutti creati da TSO Photograpy, vi consiglio di vedere di cosa sono capaci:
The Mountain:
E se in tutti i video vi siete chiesti di chi era quella musica che scaldava il cuore, la risposta la trovate sul sito di Ludovico Einaudi
The Artic Light:
The Aurora:
In questo caso la musica è di Marika Takeuchi.

Timelapse: Day to Night at Joshua Tree
Timelapse Crane Unleashed
Scattati da Tom Lowe.
Tempest Milky Way
Scattato da Randy Halverson
Questo si discosta dagli altri perché è uno star trail timelapse, ovvero raccoglie la scia lasciata dalle stelle, la stella Polare è l’unica che vedete praticamente immobile
Jackson Hole Spring.
Scattato da Mike Caravac
Bonus Timelapse. Questo in generale non è come gli altri perché non riguarda la natura, ma è il mio primo tentativo di timelapse (potete anche vedere lo sgradevole riflesso della tendina di un Hotel a Miami Beach), prima o poi riuscirò anche io a crearne qualcuno simile a quelli che avete visto su.

Le 5 Curiosità che non sapevate sul Viagra.

5 Strani Utilizzi del Viagra che non Conoscevate 1x1.trans
Il Viagra, quella pillolina blu che… come dire… vi aiuta un pochino nei rapporti sentimentali, non è usato solo per far diventare più duro il vostro cosino, ma ha altri strani utilizzi di cui voi, probabilmente, non avete mai sentito parlare.
Il Viagra alle donne? Eh si, non serve ovviamente per l’erezione ma può aiutare la gravidanza… anche nelle signore più avanti con l’età. E’ dimostrato infatti che se le donne assumono il Viagra aumenta il flusso sanguineo nella regione uterina, questo aiuta a portare avanti la gravidanza anche in età avanzata, sono state molte le signore over 50 ad essere aiutate proprio dalla pillolina blu per concepire un bebè.5 Strani Utilizzi del Viagra che non Conoscevate 1x1.trans
Il Viagra sugli animali? Si è può salvare le specie dall’estinzione! Uno zoo Cinese usa attivamente il Viagra per far riprodurre i suoi animali e la cosa funziona… Panda e Tigri sono salve anche grazie alla pillolina blu.
5 Strani Utilizzi del Viagra che non Conoscevate 1x1.trans


Il Viagra sulle piante?
 Vi sembra impossibile eppure è così… il Viagra può essere utilizzato anche sulle piante. Ovviamente non si usa la pillola, bensì una specie di succo di Viagra con il quale vengono annaffiate le piante, pare che aiuti a rendere le radici più forti e quindi più resistenti. Al momento si stanno facendo dei test su zone desertiche… e indovinate un po’? Funziona, piante al Viagra più resistenti… ora rimane da capire se i frutti di tali piante siano portatrici sane di Viagra !
5 Strani Utilizzi del Viagra che non Conoscevate 1x1.trans

Il Viagra e lo sport?
 Un allenatore di calcio boliviano ossessionato dal derby del suo paese, derby perso ogni volta ormai da tantissimi anni, decise di tentare l’ultima follia a La Paz (sede del derby), così nel 2000 diede il Viagra a tutti i suoi giocatori, risultato? La partita fu vinta finalmente dai boliviani. Il Viagra è un vasodilatatore fa aumentare l’ossigenazione nel sangue e quindi le performance… ora penso che sia anche vietato in campo.
5 Strani Utilizzi del Viagra che non Conoscevate 1x1.trans

Il Viagra contro il terrorismo?
 Funziona! Eh si, non sto raccontando frottole, alcuni personaggi nelle alte sfere della CIA hanno provato di tutto per calmare i Talebani e la loro lotta agli “invasori”. Era impossibile fermarli, non volevano oro, soldi, gioielli, macchine … nulla. L’ultimo asso nella manica che hanno giocato quelli della CIA è stato il Viagra. I Talebani più agguerriti sono quelli over 50/60 anni, immaginate personaggi vecchi che ormai non riescono a fare più nulla con le loro mogli (delle volte anche giovani e più di tre o quattro) e che diventavano ancora più rabbiosi per questo motivo… con la magica pillolina blu hanno risolto i loro problemini con il sesso e ora sono più felici e meno terroristi.
5 Strani Utilizzi del Viagra che non Conoscevate 1x1.trans
Insomma la pillolina blu fa felici proprio tutti!

domenica 12 febbraio 2012

Il Sogno della Coscienza - Il gioco cosmico dell'Esistenza

FRASI WHITNEY HOUSTON

La tua fragilità ti ha portata via da questo mondo pieno di dolore e di amarezze, spero che tu ovunque andrai sarai felice... sei stata e sarai sempre una grande artista.



Improvvisamente ho cominciato a contare le lacrime che scendono
E se ne sono versate almeno un milione
I miei occhi si sono gonfiati
E tutti i miei sogni si sono infranti all’improvviso
Sin da quando ti ho incontrato
Sei stato il solo amore che abbia mai conosciuto
E non riesco a dimenticarti
Anche se devo affrontare tutto da sola.
Whitney Houston, All At Once
*
Ed io credo ancora nei sogni
Credo che l’amore non finirà mai
E come il fiume trova il mare
Ero persa e ora sono libera
Perche’ credo in te e in me.
Whitney Houston, I Believe In You And Me
*
Bhe forse sono una pazza
Per sentirmi così…
Ma voglio essere pazza per sempre
Solo per restare con te sempre
Credo nei miracoli
E l’amore e’ un miracolo.
Whitney Houston, I Believe In You And Me
*
Spero che la vita ti tratti con gentilezza
e spero che tu abbia tutto cio’ che sognavi
e ti auguro gioia e felicità
ma soprattutto
ti auguro l’amore
e ti amero’ per sempre…
Whitney Houston, I Will Always Love You
*
Chiudi quella porta
Lascia la chiave
Preferisco essere sola che infelice.
Whitney Houston, It’s Not Right, But It’s Ok
*
Non gettare mai via il tuo miracolo
Non lasciarlo scivolare via
Niente dovrebbe importare.
Whitney Houston, Miracle

sabato 11 febbraio 2012

NELL’AMICIZIA LA SCOPERTA DI SE’

Umberto Galimberti
filosofo





Il nostro tempo è caratterizzato o da solitudini di massa, ciascuno davanti al suo computer, vittime di bulimia informatica per non perdere neppure un frammento di mondo, o adunate di massa in occasione di concerti, o a maxischermi per le partite di calcio, o in piazza San Pietro ad applaudire parole di fede o di speranza, ma non più l’amicizia, che è quel rapporto duale che evita alla solitudine di impazzire e alla gran massa di affogarci.
Oggi “amicizia” è diventata una parola che cataloga amori che non si vogliono svelare, rapporti coniugali resi esangui dalla quotidianità, conoscenze utili a scambi di favori, relazioni ipocrite che un giorno possono rivelarsi vantaggiose. Nulla di più, nulla di autentico, ma soprattutto nulla che possa dare espressione a quel bisogno di narrazione, di racconto, di immaginazione, di allusione, di cui si nutre la nostra anima quando nei fatti vuol trovare dei significati, nel dolore un argine, nella gioia una comunicazione, nella monotonia della ripetizione un lampo di novità.
Tutto ciò non è possibile nella solitudine dove il dolore dilaga e la gioia resta inespressa, e neppure nella gran massa che concede espressione solo all’applauso o allo slogan, ma unicamente nell’amicizia dove la parola si fa affabulatoria, immaginifica, confidenziale, segreta e soprattutto fuoriesce dalla “concretezza”, oggi da tutti invocata ed eretta a valore, che altro non è se non un limitarsi nel linguaggio, un controllo delle parole, uno stare ai fatti come richiede il “sano realismo”degli uomini di poche parole, a cui non verrebbe mai in mente di chiedere alla luna “che ci fa in cielo” o a se stessi “che ci fanno qui sulla terra”.
In solitudine queste domande restano inespresse o soffocate, in mezzo alla gente che quotidianamente frequentiamo possono generare qualche sospetto, perché sono domande troppo cariche di senso per poterle esplorare in solitudine, e troppo fuori dall’usuale per poter essere accolte in pubblico come domande “serie”. Eppure queste sono le domande di cui si nutre l’anima, domande poco realistiche ma cariche di simbolismo, per dare spazio alle quali gli antichi Greci, accanto al singolare e al plurale, avevano inventato il “duale”, che è lo spazio dell’amicizia, dove ogni parola che rinvia a un’eccedenza di senso non rischia di apparire parola folle, perché l’ascolto dell’amico non è solo ascolto razionale ma aperto a tutti gli sconfinamenti di senso, che è prerogativa del cuore.
Ma dove trovare il tempo? Si giustificano i più. Non a caso l’amicizia è diffusa tra i giovani che hanno a disposizione tanto tempo, e riprende in età senile quando non si ha null’altro a disposizione che il tempo. Ma che dire di una cultura che concepisce l’amicizia una “perdita di tempo”? Non inganniamoci. Non è il tempo che ci manca, è la capacità di stare l’uno con l’altro in quella forma intermedia che non è la fusione dell’amore e neppure l’anonimato dei rapporti impersonali perchè solo funzionali, è la capacità di muoverci in quella zona di confine tra le prescrizioni della ragione e quegli sprazzi di follia che di continuo attraversano la nostra anima e che solo l’amicizia sa accogliere. Perchè proibirci questo spazio? Quale spietata tirannide ci impone di stare ai fatti e nient’altro che ai fatti?
Tra l’anonimato del pubblico e la solitudine del privato vogliamo conservare quello spazio intermedio propiziato dall’amicizia, che ricuce quella dissociazione a cui la nostra cultura ci costringe a non essere mai in pubblico quel che veramente siamo, e a vergognarci un po in privato delle nostre pubbliche performance. Tuteliamo l’amicizia. Forse è l’unico spazio che ci rimane per un residuo di sincerità, una sorta di riunificazione con noi stessi dalla dissociazione che ci è imposta, una forma di autoriconoscimento secondo quel modulo che Platone ci indica là dove dice: “Se uno, con la parte migliore del suo occhio guarda la parte migliore dell’occhio dell’amico, vede se stesso”.
A meno che ciascuno non sia diventato per se stesso il maggior ingombro da evitare, qualcuno con cui non si sa che rapporti avere, qualcuno da evitare, quando non da affogare con le cose da fare, per non trovarci mai a tu per tu con questo sconosciuto che lo sguardo accogliente dell’amico potrebbe incominciare a raccontare, a delinearne i contorni, a propiziarci l’incontro. E’ infatti la scoperta di noi che l’amicizia favorisce e propizia.

Arte in punta di ciglia

Quadri fatti e finiti dipinti sulle palpebre grazie al make-up: è la nuova frontiera della body art. Opera di Katie Alves che sostituisce le palpebre alla tela, ombretti e mascara alla tavolozza e ai pennelli.
(http://katiealves.deviantart.com/)













L'insostenibile leggerezza dell'essere





Un uomo aveva 4 figli. Voleva imparassero a non giudicare le cose troppo velocemente.
Così li mandò uno alla volta a osservare un albero molto distante da casa....
Il piu' grande andò in inverno, il secondo in primavera, il terzo in in estate ... il più giovane in autunno...
Quando tutti furono tornati chiese loro cosa avevano visto. Il grande disse che l'albero era brutto, spoglio e ricurvo.
...Il secondo disse che era pieno di gemme e promesse di vita...
Il terzo non era d'accordo; L'albero era pieno di fiori...profumato e bellissimo...era la cosa più bella che avesse mai visto.
Il più piccolo aveva un'opionione ancora diversa...l'albero era carico di frutti e pieno di vita e realizzazione.. L'uomo spiegò ai suoi figli che tutti avevano ragione, infatti avevano osservato solo una stagione della vita dell'albero.
Disse loro di non giudicare un albero o una persona solo in una stagione..e che l'essenza di ciò che una persona è.. la gioia, l'amore, la realizzazione che viene dalla vita possono essere misurate solo alla fine quando tutte le stagioni sono complete.
Se ti arrendi quando è inverno..perderai la speranza che regala la primavera..la bellezza della tua estate..la realizzazione del tuo autunno!!!
Morale: Non lasciare che il dolore di una stagione distrugga la gioia di ciò che verrà dopo. Non giudicare la tua vita in una stagione difficile. Persevera nelle difficoltà..il meglio deve ancora venire!!!

BOBBIO (PC) - PONTE VECCHIO IL PONTE COSTRUITO DAL DIAVOLO

Il Ponte Vecchio, o Ponte gobbo o meglio "Ponte del Diavolo" è di età romanica ed è lungo 280 metri con 11 archi, tutti completamente irregolari. E' questa la sua caratteristica che lo rende unico nel suo genere, oltre che inquietante proprio per questo aspetto così strano.
 
La sua origine deriva da una leggenda abbastanza famosa. Pare che San Colombano, ansioso di giungere a Bobbio per iniziare l'opera di evangelizzazione, si trovò di fronte al Diavolo in persona che gli avrebbe promesso di costruire un ponte in una sola notte in cambio della prima anima che lo avrebbe oltrepassato la mattina dopo. San Colombano accettò e il Diavolo mantenne la promessa costruendo il ponte, irregolare per via della diversa altessa dei demoni che tenevano le arcate in fare di costruzione. Peccato che il primo essere che passò fu un cane (poverino!). Si dice che nella cripta della Chiesa di San Colombano ci siano ancora le orme dello stesso sventurato animale.